di Redazione #Verona twitter@gaiaitaliacom #Diffide
Mentre la società Hellas Verona prende una delle poche decisioni sensate della storia del calcio italiano mettendo al bando l’ultrà Luca Castellini fino al 2030, fino a quella data allo stadio non c’entrerà più, il resto della città impazzisce..
Mentre è facile ipotizzare una poltrona in parlamento del Luca Castellini – immaginatevi sotto quale bandiera – la città di Verona avrebbe deciso di diffidare Balotelli coprendosi ulteriormente di ridicolo perché, è la dichiarazione del sindaco della città Federico Sboarina che si è guardato bene dal nominare Balotelli, bisogna tutelare “l’immagine della nostra città. Perché uno deve ritenere Verona una città razzista? Si prenderà le sue responsabilità”, queste le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport riprese da Il Giornale Continua Sboarina affermando che “Dai filmati si sentono solo fischi, la notizia non esiste, è stata montata e costruita sul nulla, è kafkiana. I cori razzisti sono quelli fatti da un gruppo corposo di persone che decide di cantare un’unica cosa. Non ci sono stati cori razzisti qui e la semplificazione Balotelli-razzismo-Verona per me è inaccettabile. Da cosa mi devo dissociare? Nessuno ha sentito niente”. Tutto questo accade naturalmente in nome della libertà d’opinone.
Dunque non è successo niente e chi dice il contrario rischia la diffida. Toccherà dunque non mettere più piede a Verona? E’ una domanda, stano tranquilli, non è un invito. Mancherebbe solo che una banda di incolti e raffazzonati governanti confusi e preda dell’ego ci impedissero di vederne le meraviglie (vogliamo abbracciarti, Super Mario!).
Ne deriva dunque che Balotelli non è stato offeso, non ci sono stati cori razzisti e che la curva della quale è capetto il Sig. Castellini è formato da educande vergini di buonissima famiglia. Insomma la colpa è nostra.
(5 novembre 2019)
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