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Con che coraggio si antepone la parola “centro” all’orribile agire antisemita al gusto di nero manganello…

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di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Antisemitismo

 

Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, quel luogo di orrori e morti gratuite ordinate da una banda di pazzi sanguinari, luogo ed agire che le orribile destre italiane che si sono mascherate dietro altri nomi dal 1945 in poi fingendo di essere diventate qualcosa d’altro da loro, si sono ben guardate dal condannare apertamente senza se e senza ma, se non quando Gianfranco Fini decise di rompere definitivamente col passato fascista del suo, ai tempi suo, partito. Ignaro di ciò che questo paese sarebbe ridiventato… Liliana Segre dicevamo, propone l’istituzione di una commissione contro razzismo, odio e antisemitismo.

Sono centocinquantuno a votare sì, ma novantotto si astengono. Quei novantotto hanno nomi e cognomi e sono i senatori di Lega, Fratelli d’ItaliaForza Italia chenon votano si astengono. La votazione è così unanime (grazie alla loro astensione) ed anche se l’astensione formalmente non è un voto contrario nei fatti lo è. E si sente salire quel retrogusto nero manganello condito di rosso sangue che speravamo, da esseri umani – perché non si scrive solo per fede politica, ma anche perché si è uomini – che non avremmo più dovuto essere obbligati a gustare.

Non importa quali siano le scuse. Si guarda a ciò che la gente fa, non si ascolta ciò che la gente dice. Perché l’unica cosa certa sono le azioni. Ciò che si dice non è quasi mai tutto ciò che si pensa. In politica poi, in questa politica sempre più nera, razzista, antisemita, omofoba e nagazionista, si dice una cosa e sicuramente si pensa il suo contrario. Tant’è vero che questi signori antepongono la parola centro alla seguente destra, quando vogliono definire il loro schieramento, quando di centro proprio non c’è più traccia. Nemmeno nelle semplici grida dei leader ad uso dei sempre più semplici elettori…

 

(31 ottobre 2019)

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