di Giancarlo Grassi #FakeNews twitter@gaiaitaliacom #Falsi
Si è così bravi ad accusare gli altri di fake news che poi si decide, non si sa bene in nome di quale giustizia, di fabbricarne altre, in un carosello di falsità assurde che non servono a nessuno se non ad invelenire un clima che di veleni non ha bisogno. Nei giorni scorsi, subito la manifestazione dell’orrenda destra a Roma, girava sul web la foto che vedete a sinistra.
Essendo stata la nostra sede di lavoro in Spagna per più di dieci anni siamo in grado di riconoscere un agente dei Mossos catalani, distinguendolo da un agente di Polizia italiano (i caschi della Polizia italiana sono blu e non neri), ma bastava una veloce occhiata al web per riuscire a trovare – grazie a Bufale.net – la foto originale, che pubblichiamo più in basso. Così come sarebbe bastato un ragionamento veloce ed un minimo di conoscenza delle leggi italiane per prendere atto che con una svastica simile tatuata sul braccio (inserita chiarissimamente grazie ai miracoli di Photoshop) il presunto agente che presuntamente controllava la manifestazione dell’orrenda destra italiana a Roma non potrebbe fare il mestiere che fa.
Resta un’ultima, amarissima considerazione: coloro che attraverso fake news ritengono di combattere [sic] i creatori di fake news ad uso politico e destabilizzatore dell’intera UE e non soltanto dell’Italia, non sono soltanto ingenui sono anche pericolosi. Pericolosi almeno quanto coloro che accusano – imitandoli con gli stessi squallidi mezzucci.
Per costruire un paese nuovo occorrono teste pensanti, non fake news.
(22 ottobre 2019)
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