di E.T. #FridaysforFuture twitter@gaiaitaliacom #Politica
Eravamo in alcune delle città italiane dove si sono svolte le manifestazioni organizzate dai nostri giovanissimi, quelli che definiamo nostri quando ci fa comodo ed ai quali non abbiamo lasciato futuro, quei giovani che ci rifiutiamo di capire e di ascoltare – o di ascoltare per capirli. Ragazze e ragazzi giovani e giovanissimi, scuole, bambini, cittadini che sanno che il loro futuro, dal punto di vista ambientale, sarà o rischia di essere molto peggiore del presente.
Mentre gli adulti si rifugiano nel voto medievalista che dà la colpa agli africani ed all’immigrazione, in Italia come negli USA come in altri paesi europei, gli adolescenti di casa nostra organizzano una marcia spinti dall’entusiasmo di una ragazzina svedese che è già diventata il nemico numero uno delle destre reazionarie e dell’establishment finanziario, che si è snodata per 27 paesi in tutto il mondo in un’ideale serpentone di entusiasmo, allegria e gioventù per un futuro migliore che non potrà che essere migliore, per via della questione che abbiamo un pianeta solo del quale non ci curiamo mentre pensiamo di andare a trovare l’acqua su Marte.
I politici, quelli di casa nostra, come rispondono all’appello di un milioni di giovani under 18 che si sono riversati nelle strade? Cercando di mettere il cappello sulla manifestazione, condendo la loro viscida azione con slogan preparati all’uopo – destre estremiste e reazionarie in prima fila, sempre pronte a saltare sul carro che va di moda – slogan così falsi, finti, confezionati sul momento per il momento che nemmeno loro riuscivano a credere alle parole che stavano pronunciando, mentre cercavano di raccontarla a tutto un paese.
Il punto è che i ragazzini non sono scemi: saranno anche giovani, ma scemi no. E l’urgenza ambientale loro la avvertono, perché la vedono con gli occhi del futuro. Loro non sono come quei politici che sono da vent’anni chiusi in un emiciclo a litigarsi addosso e che raccontano di pensare al futuro praticando il medioevo a quindicimila euro al mese anche a quei giovani che stanno prendendo per il culo. E la misura è colma. Quella del pianeta, non quella della pazienza. I vari signori del M5S, della Lega, di Fratelli d’Italia, delle Sinistre – il PD è stato leggermente più parco di scemenze in questa occasioni – non possono pensare di sistemare una questione così delicata come quella legata al futuro di generazioni che nessun futuro vedono, e che rischiano di non averne nessuno, con le spudorate menzogne che hanno caratterizzato la politica italiana dal 1992 ad oggi. Tutti coloro che hanno messo il cappello alla manfiestazione dei Fridays For Future nel 1994 erano già in parlamento e sull’ambiente, sulla questione ambientale che necessita drammaticamente di soluzioni rapide ed efficacia non hanno fatto nulla. Se non parlato a vanvera.
Non ci si aspetta affatto che questa congrega di incompetenti ed opportunisti parolai venga meno alla sua orrenda missione di salvaguardare le loro natiche vecchie e flaccide come i loro cervelli, si spera che questi giovanissimi diventino così forti da spazzarli via tutti, questi che sono soltanto primitiva e medievale inutilità e facciano uscire questa umanità dalla spirale di avidità ed idiozia che ci ha portati al punto in cui siamo.
(30 settembre 2019)
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