di Giovanna Di Rosa #maiconsalvini twitter@gaiaitaliacom #Politica
Quindi il decreto sicurezza-bis per la Lega non conta? Non so bene perché, ma non mi sento tranquilla. E più passano i giorni meno tranquilla sono. Sarà che sento odore di eversione che è sempre troppo simile a quello dello zolfo, parlando dei suoi effetti possibili, e le dichiarazioni di Zaia, che non è come scrive Repubblica “un uomo solitamente moderato”, ma è uomo che dice quel che vuole dire quando ritiene vada detto, non mi danno motivi per essere tranquilla. Nemmeno uno. Nemmeno se considero che Zaia è il più feroce avversario di Salvini dentro la Lega. Ed è il serbatoio di voti del partito.
Mi piacerebbe sapere se nel caso ci sia risposta a quel “tutti in strada pronti per la rivoluzione” anche per la Lega sarà valido quel decreto sicurezza-bis che sulle manifestazioni dice cose abbastanza chiare o, come in tutti i totalitarismi, sarà – vorrebbe essere – applicato soltanto agli oppositori.
Dall’altro lato il segretario ed ex ministro Salvini che attacca tutto e tutti: si lamenta dei ritardi nella formazione del governo quando lui e il suo sodale Giggino impiegarono 84 giorni a fare il loro governo-farsa; che attacca i vescovi, e ci vuol coraggio da parte di uno che gira coi rosari in mano, si appella ai santi e si affida a maria vergine in un delirio teocratico da ricovero; attacca Mattarella, perché attaccare Mattarella va sempre bene; grida di nuovo al ribaltone quando il governo lo ha fatto cadere lui, lui ha presentato una mozione di sfiducia ritirata dopo che Conte aveva detto “ciak, si chiude”; parla del PD che vuole poltrone quando la Lega delle sue poltrone di presidente di Commissione non ne ha mollata nemmeno una e quindi delira di decisioni che non verranno mai prese schiaffeggiando il Vaticano con un violentissimo: “Voglio vedere i vescovi quando approveranno suicidio di stato e adozioni gay se avranno il coraggio di protestare”, che colloca l’ex ministro dell’Interno direttamente nel gruppo privilegiato dei propagandisti di regime alla Putin. Quindi se la prende con la Francia e la Germania. Che è sempre degno finale di uno sproloquio.
Quindi un “Spero non smontino il lavoro sulla sicurezza fatto in un anno”, quando non c’è nessun bisogno di smontare nessun lavoro: la sicurezza e la convivenza civile in questo paese ha tentato di smontarle lui col suo staff di haters da social.
(31 agosto 2019)
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