di D.S. #Politica twitter@gaiaitaliacom #Brexit
Nuovo tonfo dei Conservatori pro-Brexit che stanno coprendo di ridicolo il Regno Unito in vista di una Brexit no-deal nel prossimo ottobre che metterà in ginocchio la “squallida isoletta europea” [cit. Stephern Frears, My Beautiful Laundrette] i cui governanti fanno di tutto per farle meritare il titolo di squallida.
L’ultrasovranista filo-Trump Boris Johnson, a pochissimi giorni dall’insediamento, ha perso le elezioni suppletive in Galles contro la canditata filo-UE liberal-democrata e si trova ora con un solo seggio di maggioranza: 320 deputati contro i 319 dell’intera opposizione, il che significa governo ad alto rischio e la possibilità di una spallata con una semplice mozione di sfiducia. E il partito di Boris Johnson è pieno di nemici di Boris Johnson, che vuole una Brexit a tutti i costi.
Potrebbe convenire ai Tory andare ad elezioni per cercare di avere una maggioranza più forte, ma pare che non butti bene. La circoscrizione Brecon and Radnorshire, in Galles, che normalmente viene ignorata, quella dove la liberal-democratica Jane Dodds ha prevalso sul candidato Tory, aveva votato con ampia maggioranza a favore della Brexit, ma l’aria sta cambiando, anzi è già cambiata, considerando che il candidato Tory ha perso per circa 1500 voti.
Non aiuta nemmeno l’allarme della Banca d’Inghilterra che parla di “shock immediato” nel caso di un’uscita dall’UE senza accordo, di aziende che “non saranno più in grado di funzionare” e di un numero significativo di esse che “potrebbe chiudere” oltre che di una spesa superiore ai due miliardi di sterline per tamponare le shock di un’uscita non regolata dall’UE.
(5 agosto 2019)
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