di E.T. Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Bifolchi
Succede che una radio che segui non solo licenzi quello che secondo te era il conduttore più preparato e meno allineato, ma riesca a dire in diretta e in tre diversi notiziari di seguito che gli assassini di un pover’uomo che faceva il suo dovere fossero due nordafricani, uno dei quali aveva usato il coltello per otto volte. Si scopre poi che vengono fermati due americani, bianchi, che di nordafricano non hanno nulla e che questa radio nemmeno si sogni di scusarsi per l’insensatezza, la grossolanità e il pressapochismo della sua informazione. Ti libererai anche di quella. E ti dispiace, perché era un prodotto che apprezzavi.
Succede poi che la cattiveria indicibile nel quale questo paese è sprofondato porti quella parte di suoi abitanti senza cervello che scrivono porcate sui social a scannarsi su quanto si sono accusati e vilipesi i presunti colpevoli nordafricani e su quanto poco invece si inveisca sui presunti assassini americani. C’è un morto. Il silenzio sarebbe d’oro. Ma non ci si aspetta tanto.
Succede, a te che organizzi anche manifestazioni culturali in mezzo al casino in cui ti trovi, perché vivere in questo paese di forcaioli bifolchi e ignoranti che vedono in internet il mezzo per l’affermazione delle loro teste vuote, di incontrare qualcuno che comunque, dotato di buona volontà e di un certo popolano talento, ritieni meriti gli sia dato spazio, in un paese in cui spazio non viene dato a nessuno. E glielo dai.
Succede poi che questi ti si rivolti contro semplicemente perché gli hai fatto notare, privatamente e non pubblicamente come fanno i bifolchi, che regolano col forcone virtuale le loro questioni private, che ritenevi che con un suo commento pubblico avesse manifestato una profonda ingratitudine nei tuoi confronti. Lui ti risponde che lo stai minacciando e tu capisci che con le teste vuote c’è poco da ragionare e quindi, tu che non lo fai con nessuno perché spiegandoti con civiltà le rotture di coglioni normalmente cessano, sei costretto a togliertelo dai piedi. Non solo virtualmente.
Succede che circa tre anni fa tu abbia scritto su un quotidiano nazionale che ci sarebbe stato un governo Lega-M5S, molto prima che questo fosse realtà, e che tu abbia anche descritto in buona parte ciò che avrebbero fatto, anzi non fatto, prendendoti una scarica di insulti che nemmeno riesci a ricordare e che ora tu veda in buona parte realizzato ciò che avevi immaginato senza nemmeno troppo sforzo, basta conoscere la politica e leggerne le dinamiche. Cose che per il livello medio di questo paese, ti rendi contro, sono tanta roba. Ti libererai anche di questo paese.
Succede che, dopo un fatto di cronaca di rara schifezza, del quale non si sa nulla se non ciò che è emerso – e non sarebbe la prima volta che dopo mesi di scandalo e forcaiolismo e linciaggi mediatici tutto si risolva in un gigantesco equivoco – e del quale chi ne scrive s’indigna, grida, si incazza, urla, detta la linea editoriale ad ogni quotidiano, insulta ogni radio, dice ai giornalisti quale partito votano come se lo sapesse, si mette di traverso ad ogni tentativo di ragionamento perché ciò che vuole è partecipare al banchetto pubblico del buonismo, ci si dimentichi di guardare a casa propria e si corra il rischio di scoprire, un giorno, che nella gestione affettiva della propria famiglia, non sia stato meno bestia di coloro che si sono chiamate bestia.
Dicevamo sullo schifo. Ecco, appunto. E ci sarebbe tanto altro da scrivere, ma ci sono le finali di nuotodei mondiali coreani. Lì almeno vince il più forte e lo sforzo conta. Perché senza sforzo non ci sono risultati. E poi si finisce a dare dei figli di troia agli altri sui social. E’ una fine indegna. ma pare che per troppi sia l’unica vita possibile.
Che pena…
(27 luglio 2019)
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