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Perché il PD dovrebbe sciogliersi “ieri”…

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di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #PD

 

La sensazione che si ha nel vedere l’agonia senza fine del PD è che la frattura creatasi dopo il 2016, quando cioè la metà del partito, fuoriusciti compresi, sinistre varie, leghe e movimenti grillici, buona parte della stampa e delle televisioni, decide di darci dentro contro il Renzi sia insanabile. e che rappresenti il vero tappo che impedisce un’evoluzione verso la normalità, cioè lo stare al passo dei tempi, della politica italiana bloccata da partiti medieval-tecnologici che invece di utilizzare i moderni mezzi per sviluppare il paese decidono di bloccarlo con il dominio della tecnologia sull’ignoranza nel primo esperimento di Teocrazia dal web sulla quale andrebbe scritto un romanzo alla Asimov.

Pessimi tempi arriveranno, sono già lì, appena dietro l’angolo con l’onda nera pentaleghista a scarnificare il cadavere del paese, e dentro quel partito lì, il PD, nato per unire (povero Prodi, cosa ti hanno fatto!), si spendonoe in uno scannatoio insensato che va avanti ormai da tre anni e che è la causa principale della vitalità dell’immorale lega salviniana che veleggia nei sondaggi verso il 38% continuando a svuotare il M5S del suo voto di protesta.

Se Renzi ha le sue responsabilità gli altri non sono certo immuni dalle loro, e l’eterna lotta tra la componente che fa capo all’ex Margherita e quella che fa capo agli ex DS sta devastando la politica italiana: ultima novità del ridicul matrimoni l’elezione di Nicola Zingaretti alla carica di segretario, quel segretario che riesce a ricostituire una segreteria dalemiana all’interno di un partito del quale D’Alema non fa più parte. Soltanto il PD, l’attuale PD può riuscire in una roba così.

Prendano coraggio e si sciolgano: la sinistra che ritiene di essere indispensabile e che le cose andranno bene soltanto perché loro, la sinistra, sono lì si rifacciano il loro partito di sinistra; il centro ex democristiano, che alla fine dei conti è [sic] l’unica vera e reale forza di sinistra che questo paese ha avuto, si riapra in un partito di pulsioni liberal-democratico-riformiste che sembra essere il faro politico di Renzi e Calenda. E lavorino su ampie convergenze e sensate coalizioni, da presentarsi possibilmente prima delle elezioni.

Certo a pensarci bene potrebbe aprirsi un ennesimo scannatoio sul possesso del simbolo… Che tristezza.

 

 

 

 

(18 giugno 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 




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