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“Giustappunto!” di Vittorio Lussana: Governo ritenta. Sarai più fortunato

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di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

Probabilmente, già alla fine di questo mese il Governo Conte è destinato a cadere. Infatti, lo stravagante esperimento ‘pentaleghista’ ormai non riesce più a reggere le evidenti differenze e le profonde divisioni createsi tra le due forze di maggioranza. Il ‘caso Siri’, in particolare, ha fatto esplodere una contraddizione netta tra chi, in politica, pensa che un esponente indagato dalla magistratura debba dimettersi immediatamente, anche per questioni di semplice opportunità e chi, invece, ritiene che si debba aspettare ed eventualmente arrivare sino al terzo grado di giudizio. Nel primo caso, la Lega, scaricando Armando Siri, dimostrerebbe che, pur di restare lontana dall’influenza ‘berlusconiana’ e dai suoi condizionamenti, sarebbe disposta a sottostare anche ai diktat ‘grillini’: non ci pare che una simile ‘medicina’ gliel’abbia ordinata il medico; nel secondo, i ‘grillini’ darebbero l’ennesima prova d’incoerenza, determinata unicamente dalla volontà di rimanere ‘attaccati con la colla’ alle poltrone di potere, esattamente come tutti gli altri Partiti della Storia repubblicana. In verità, la probabile caduta del Governo dopo le elezioni europee, ormai prossime, lascia intravedere una similitudine, una vera e propria forma di omologazione, anziché di discontinuità, rispetto al passato: in Italia, sono pochi gli esecutivi che riescono a ‘reggere’ il governo del Paese per più di un anno. Anzi, le vicissitudini del gabinetto Conte hanno dimostrato, ancor più palesemente del solito, l’esistenza di un problema strutturale e di sistema della democrazia italiana, fondamentalmente basata sull’instabilità e sull’utilizzo strumentale dei problemi per finalità puramente propagandistiche. Ma un Governo non dovrebbe pensare a fare propaganda: questo è un compito che spetta ai Partiti. Il Governo ‘pentaleghista’, alla fine, non ha fatto meglio degli altri esecutivi del passato, compresi quelli a guida ‘berlusconiana’. Al contrario, ci sembra che, alla fine, abbia persino fatto peggio. Guardando all’indietro, possiamo ricordare come persino il Governo Tambroni, nel 1960, pur nella sua breve vita e benché sostenuto dai voti di monarchici e missini che gli si erano ‘appiccicati’ addosso, riuscì a prendere alcuni provvedimenti di carattere ‘socialisteggiante’, come per esempio un calmieramento dei prezzi dei beni di prima necessità, auspicato da tutti. La democrazia italiana, insomma, funzionava male già allora. Ma per lo meno, ci si guardava dal far ricadere sulle spalle dei cittadini le conseguenze delle sue continue ‘beghe interne’. Invece, il Governo Conte ha solamente generato dubbi e confusioni, facendoci perdere tempo a tutti quanti. Una prova di sostanziale inefficacia, derivata, molto probabilmente, dalla scarsa esperienza politica del M5S. Gli esecutivi ‘balneari’ del passato, in genere guidati da Giovanni Leone, servivano allo scopo di far passare del tempo e attendere nuovi chiarimenti tra le distinte forze politiche. Addirittura, quella di ricorrere ai Governi ‘a tempo’, o ‘pendolari’, al fine di dimostrare l’ineluttabilità di un accordo tra cattolici e socialisti, era una delle tattiche migliori di Aldo Moro: più che degli esecutivi di ‘decantazione’, si trattava di veri e propri ‘gabinetti di attesa’. Oggi, invece, di fronte a una società che si è ormai trasferita quasi al completo sui social netowork e in cui tutti corrono a duecento chilometri all’ora, non c’è più tempo per simili dilazioni: ci vogliono governi che governino. E ciò può essere garantito unicamente da forze politiche responsabili, non in contraddizione con la modernità, in sintonia con la comunità internazionale, che non si divertano a farsi nemici da tutte le parti e che non vivano di nostalgie e utopie come se fossero all’inseguimento della ‘balena bianca’ di Herman Melville. I ‘grillini’ non debbono considerarsi ‘bocciati’ in toto, sia chiaro: una prima esperienza è sempre preziosa, per chiarirsi le idee in merito a molte cose. In fondo, anche i primissimi governi di centrosinistra degli anni ’60 del secolo scorso non andarono benissimo: si dovette attendere l’era ‘craxiana’ per riuscire ad avere una formula più stabile e resistente agli ‘urti’ della vita politica contingente. Ma ciò avvenne solamente 20 anni dopo, nei tanto vituperati anni ‘80: un decennio da rivalutare, pur tra una serie di passaggi dolorosi per il Paese. Qualcuno era riuscito a trovare un equilibrio: questa cosa la capirà anche Marco Travaglio, un bel giorno? Speriamo di sì. In ogni caso, per quel che ci interessa al momento, sarebbe importante cominciare a comprendere come i tempi della politica siano ben diversi da quelli che la gente immagina: per trovare un’intesa realmente di ‘squadra’, una formula politica stabile, o un’alleanza di governo realmente solida e coesa, si deve spesso attendere dei lustri, se non interi decenni. Può darsi che, più avanti, si potranno replicare nuovi esperimenti, sulla base di esperienze e professionalità politiche meglio definite. Per il momento, il responso è quello delle gomme da masticare che, da bambini, ci venivano rifilate come resto in caffetteria: “Ritenta: sarai più fortunato”.

 

 





 

(4 maggio 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 


 





 

 

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