di Giovanna Di Rosa #wcf twitter@gaiaitaliacom #lorenzamorellocè
Non si è ancora chiuso il sipario sul meeting di Verona noto come World Congress of Families, alla tredicesima edizione, un numero che non porta benissimo, e si è assistito ad una sfilata di intolleranza prevedibile, ma assai distante dalle parole con le quali l’evento è stato descritto da organizzatori, politici e giornalisti amici. Abbiamo chiesto un parere a Lorenza Morello giuslavorista e nota osservatrice-opinionista per radio e televisione, in attesa di approfondire l’argomento nei prossimi giorni.
Dottoressa Morello, da attenta osservatrice quale lei è vogliamo chiederLe il suo parere sul meeting di Verona in corso oggi a tutela della famiglia “tradizionale”…
Difficilmente esprimo pareri di questo genere perché chi mi conosce sa che pratico il rispetto e l’ascolto per le altrui opinioni, anche quando non le condivido. Ma il rispetto deve essere reciproco. Dal poco che ho visto in questo video ed in altri, temo che il meeting di Verona sia un autogol pazzesco per le persone di buon senso (perché non posso non pensare che vi siano anche lì, come in ogni contesto) che vi prendono parte.Perché?
Praticare l’intolleranza, l’odio, mascherando l’ottusità dietro la parola “etica” o “morale” è pericoloso. Perché è così che nacquero tutti gli estremismi e le persecuzioni.Ma in quelle interviste ci sono, o sembrano esserci, padri, madri e prelati che dicono di battersi per la tutela della famiglia tradizionale…
No, mi spiace, ma in queste interviste sapientemente collezionate non ho sentito nulla di buono né’ di sensato. E anche se lo invocano, Dio a Verona oggi non credo proprio possa dirsi felice di chi in Suo nome fa campagne d’odio.
Torneremo sull’argomento nei prossimi giorni.
(30 marzo 2019)
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