di Redazione #Sport twitter@gaiaitaliacom #Scommesse
Bollette, schedine, pronostici o più semplicemente scommesse, cambiano i nomi e passano gli anni, 20 per l’esattezza, ma il betting sportivo è ancora in perfetta salute anzi, a dirla tutta, non è mai stato così in forma.
Il 2017 è stato l’anno record per il mercato italiano delle scommesse sportive: il volume di gioco è arrivato a sfiorare i 10 miliardi di euro, al netto delle vincite ridistribuite tra i vari scommettitori parliamo di ben 1,3 miliardi di euro.
Non solo online però, la maggior parte del traffico di gioco deriva ancora dagli esercizi sul territorio, ormai parte integrante del paesaggio urbano italiano. Dentro questi luoghi si respira ancora qualche ultimo baluardo di analogico, con le dovute proporzioni. Negli ultimi anni infatti la carta ha lasciato il posto alle postazioni computer, le penne sono un oggetto raro da trovare e le statistiche si leggono online piuttosto che sui fogli di giornale attaccati alle bacheche. Un piccolo appiglio anacronistico però ancora resiste: quel manipolo di persone che guarda ipnotizzata allo schermo la partita sulla quale ha puntato (ma non per forza), inseguendo un gol, un evento favorevole, terreno fertile per discussioni tra chi ha scommesso over e chi under.
Scene di un’epoca fa che ci riportano al 27 giugno 1998, precisamente nello stadio Vélodrome di Marsiglia. In campo ci sono Italia e Norvegia nel match valido per l’accesso ai quarti di finale della Coppa del Mondo, che quell’anno si gioca dai cugini transalpini. Al minuto 18 del primo tempo Bobo Vieri viene lanciato nello spazio da un passaggio arretrato teso e rasoterra, avanza con l’uomo addosso e una volta in aria scarica il pallone sul secondo palo per il gol che ci portò ai quarti. Nel match successivo l’Italia sarà eliminata dai padroni di casa francesi che arriveranno fino in fondo alla conquista del primo titolo iridato, ma intanto in quel giorno di fine giugno l’esultanza fu senza freni.
Insieme a coloro che alzarono le braccia al cielo per la maglia azzurra ci fu anche chi esultò per un motivo aggiunto: la vittoria di una schedina, e non una qualsiasi, bensì la prima mai giocata in Italia visto che Italia-Norvegia fu anche la la prima partita su cui le agenzie di scommesse poterono offrire delle quote legalmente. 20 anni, è cambiato praticamente tutto nel mondo delle scommesse e anche in quello dello sport. Dopo quella partita l’Italia conobbe un sistema di gioco nuovo che stuzzicava nonostante la ancor straordinaria popolarità del Totocalcio, la famosa schedina dai 13 risultati che poteva cambiare davvero la vita.
Da quel punto in poi però andò allargandosi sempre di più il network delle scommesse postate per via telematica, seguì il betting exchange (sistemi di scommessa direttamente tra giocatori) e infine la grande rivoluzione del web che ha letteralmente cambiato i connotati del gioco e della fruizione di esso. I palinsesti complementari (palinsesti che esulano dalla proposta dei Monopoli di Stato ma sono comunque verificati da quest’ultimi) hanno aperto un mare magnum di possibilità e combinazioni che oggi si concretizza nei palinsesti odierni che potremmo definire omnicomprensivi: non esiste scommessa che non si possa piazzare.
Così i sistemi di gioco sono diventati più numerosi degli eventi stessi al punto da necessitare di ulteriore materia su cui scommettere: i prodromi della nascita degli eventi virtuali. Partite (fantasy match), corse di cani, corse di cavalli, tutti eventi il cui esito viene generato da un algoritmo. Assieme a questa svolta cibernetica la definizione di sport si è allargata dal semplice immaginario del campo da calcio per andare a toccare volley, pallanuoto, basket, sport invernali e via così fino ramificare l’offerta delle scommesse sportive a quasi ogni disciplina e in svariate categorie di professionismo.
Oggi le scommesse sportive sono un tassello fondamentale di quell’enorme mercato che è il gambling in Italia che nel frattempo ha portato slot e giochi da casinò sui canali online dei principali operatori del settore aprendo un nuovo canale di crescita del mercato. Per gambling intendiamo il gioco d’azzardo, sia esso online che offline, e il betting sportivo rappresenta circa il 10% di un volume di gioco che nel 2017 ha quasi toccato i 100 miliardi di euro. Il clima politico ha visto però un cambiamento anche nell’atteggiamento nei confronti di questa industria. Il nuovo governo a trazione pentaleghista ha varato tra i suoi primi provvedimenti il Decreto Dignità: tra le direttive vi è il divieto di promozione e sponsorizzazione del gioco d’azzardo tramite qualsiasi canale.
La legiferazione promossa dal Vice Primo Ministro Luigi Di Maio ha colpito negativamente il settore nel senso di aver sollevato forte scontento tra gli addetti ai lavori convinti che nel medio lungo periodo questa decisione non potrà che danneggiare il settore. In effetti ciò che il decreto fa è non favorire la nascita di nuovi giocatori giovani (poiché chi è già un giocatore non ha certo bisogno della reclame per ricordarsi di scommettere). Le società di scommesse hanno provato a difendersi sostenendo che la pubblicità ha da sempre aiutato a discriminare il gioco legale da quello illegale, Di Maio risponde che abbassando i volumi di gioco nell’ambito legale lo stesso trend seguirà anche il gioco illegale.
Intanto nasce preoccupazione anche per la raccolta sul gioco di cui lo Stato ha potuto giovare finora (parte di questi fondi è stata investita proprio per il contrasto alla ludopatia, che dopo il ddl dovrà definirsi “disturbo da gioco d’azzardo”). Il Ministero delle Finanze però ha assicurato in una relazione datata 31 luglio 2018 che, secondo le stime, l’ammontare delle somme giocate resterà costante almeno fino al 2024. Nelle previsioni PREU (prelievo erariale unico) sulle giocate, cioè la raccolta dello Stato, non è previsto alcun ridimensionamento del volume di gioco ma addirittura un leggero aumento della percentuale che lo Stato andrà a prelevare (con crescita graduale nei prossimi 4 anni). Segno che le scommesse sportive arriveranno in forma smagliante anche al traguardo del quarto di secolo.
(28 ottobre 2018)
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