di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@vittoriolussana #governo
E così ci si avvia verso l’ennesimo ‘Governo di tregua’: un esecutivo che realizzi alcune cose e riporti l’Italia al voto nel 2019. Questo, ovviamente, ci obbliga a segnalare un sistema dei Partiti veramente giunto all’ultimo stadio del proprio squallore. Ma non sono solo i Partiti a essere vittime del proprio ‘settarismo’: sono anche le ‘indicazioni’ degli italiani a essere, in questa fase, mosse da considerazioni e umori eccessivamente di ‘pancia’, che finiscono con ‘l’inceppare’ i meccanismi e le procedure della politica. O il popolo si decide a ragionare con la ‘testa’ fornendo indicazioni chiare, basate sulla scelta di una visione precisa della società e non dagli umori del momento, oppure continuerà a ‘beccarsi’ esecutivi temporanei, o di natura squisitamente ‘tecnica’. La retorica ‘mazziniana’ secondo la quale la ‘vox populi’ sarebbe anche ‘vox dei’, a nostro parere è un banale luogo comune: il popolo sbaglia eccome. Anzi, prende proprio delle autentiche ‘cantonate’. Ed è vero in particolar modo per quello italiano, che non legge affatto e che s’informa a ‘singhiozzo’.
Noi preferiamo questo tipo di ‘schiettezza’ nei confronti dei cittadini non certo per motivi di chiusura aristocratica o elitaria rispetto alla cultura popolare, bensì perché non siamo legati a esigenza utilitaristica alcuna. Noi siamo ‘editori puri’, tra i pochissimi rimasti in questo Paese, in cui tutti chiedono aiuto alla politica per tirar su un progetto o un’impresa editoriale. Dunque, non abbiamo bisogno di ‘prendere in giro’ nessuno e possiamo esprimerci con franchezza. Insomma proprio per motivi di corretto ‘distacco’ dalla politica e dai suoi aiuti ‘interessati’, amiamo parlare con franchezza ai cittadini e ai nostri lettori. E detto francamente, tutto questo ‘abboccare’ alle apparenze e alle promesse salvifiche, agitate in campagna elettorale come la ‘panacea’ per ogni male, rappresenta la vera ‘presa in giro’ dei Partiti politici nei confronti di cittadini, trattati come fossero dei ‘bambinoni’ da attirare con l’esca delle ‘scorciatoie’ e delle soluzioni facili. Il crollo delle ‘appartenenze ideologiche’ di un tempo ha generato questa deriva. Ecco, dunque, una validissima giustificazione, che spiega molto bene il comportamento e le ‘non scelte’ dei cittadini. Ma anziché sostituire il ‘collante’ ideologico con un altro di natura culturale, si è preferito trascendere nella ‘guerra per bande’, nella ‘vendita di tappeti’ come se vivessimo tutti quanti all’interno di un ‘suq’ arabo. Una degenerazione che a sua volta è precipitata nel ‘leaderismo’ di chi sembra più bravo a ‘piazzare’ la propria ‘batteria di pentole’.
Una politica ridotta a ‘televendita’ non è in grado di risolvere i problemi del Paese. Anzi, non è nemmeno in grado di formare un Governo. I segnali erano stati lanciati per tempo e proprio da sinistra, con la nota ‘svendita democratica’ di Sigmund Freud, messa in scena per amor di paradosso dal buon Nanni Moretti nel film ‘Sogni d’Oro’. Ma ovviamente, anche in questo caso si è trattato di un episodio considerato culturalmente di ‘nicchia’, a lungo sconosciuto dalle masse poiché bandito e indigesto ai populismi dei Salvini, dei Renzi, dei Berlusconi e dei Grillo. Nessuno vuol essere disturbato, mentre sta cercando di venderti la propria verità assoluta. La quale, guarda caso, non è mai tale, bensì si riduce, sempre e regolarmente, a una ‘mezza verità’. Totalmente ‘di facciata’.
(4 maggio 2018)
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