
di Pablo “Pibe” Ruiz #Spagna twitter@gaiaitaliacom #rappers
Il buon Mariano rajoy, leader del PP degli scandali e di un governo zoppo che nell’imposizione del suo ridicolo potere ha trovato l’unico modo per affermare se stesso, non ha preso di mira soltanto gli Indipendentisti catalani, senza molto successo considerando ciò che succede a Barcellona e dintorni, ma ha anche un nuovo nemico: i rapper.
La polemica è innescata: Mariano Rajoy ed il PP, fin dai tempi di Aznar, hanno dimostrato a più riprese di essere allergici ad ogni manifestazione democratica di dissenso, prendendosela prima di tutto con gli oppositori nelle reti pubbliche gestite dallo stato, epurazione a RTVE e TVE che hanno scatenato scandali su scandali ed interrogazioni parlamentari su interrogazioni parlamentari dopo il defenestramento di professionisti coi fiocchi con la malasuerte di non essere allineati al PP. Se la sono presa prima con la comunità LGBT e con i Gay Pride di Madrid (parlate con la FELGTB e fatevi raccontare quanto i democraticissimi sindaci PP della capitale hanno reso loro la vita impossibile); poi sono arrivati Puigdemont e compagni e quindi i rapper. Diversi di loro sono finiti in galera e secondo gran parte dell’opinione pubblica, e la stragrande maggioranza dei rapper spagnoli e di lingua castigliana, tutto sarebbe parte di una strategia per eliminare il dissenso, elaborata da presunti appartenenti a forze di estrema destra ancora presenti nelle istituzioni statali sopravvissute al regime franchista. Ed è più di una leggenda.
I rapper spagnoli non ci vanno già leggeri: Juan Carlos de Borbón diventa Juan Carlos el Bobón, e la dinastia reale diventa Los Borbones son unos Ladrones, titoli che non hanno bisogno di traduzione. Tuttavia la questione va al di là della facile accusa di vilipendio alla Corona, perché Mariano Rajoy è un incapace allergico alle critiche e qualsiasi critica alla Corona diventa una critica al Suo governo e al PP. Così che le condanne fioccano: César Strawberry, cantante della band metal-rap Def con Dos; il gruppo hip hop “La Insurgencia”, condannati a due anni e un giorno di carcere per incitamento al terrorismo (non gli hanno sospeso la pena perché condannati a due anni e un giorno, fossero stati due anni e punto sarebbero in libertà, perché la repressione sa benissimo cosa fa); quindi il rapper Valtònyc (tre anni e mezzo di carcere per incitamento al terrorismo, insulto al re di Spagna e minacce a un politico di estrema destra) e quindi Pablo Hasél comunista e sostenitore dell’indipendenza catalana. Tra le varie accuse incitamento al terrorismo e insulto alle istituzioni catalane. Per aver cantato. mentre la Guardia Civil che pesta i catalani che vanno a votare è benemerita.
La questione ha avuto una sua eco anche all’estero. Per la precisione sul Washington Post che ne ha parlato diffusamente. Ma anche in America Latina ci si fanno domande. Il PSOE è resuscitato sulla questione affermando che il PP al governo in Spagna da diversi anni (che il PSOE comunque sostiene dall’esterno in questa legislatura, perché sia chiaro come vanno questi qui vanno a braccetto) ha provocato e promosso una “regressione delle libertà civili”. Pura verità
Ah, scusate se lo scrivo con tanta semplicità… Prima di insultarmi, sappiate che in Spagna io ci vivo.
(19 aprile 2018)
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