di Giancarlo Grassi #politica twitter@gaiaitaliacom #lega
E’ molto divertente Matteo Salvini che gioca a fare il capo ed ordina ai suoi avversari|alleati|sodali|nemici chissà cosa sono, di “smetterla di fare i capricci” (e dategli ‘sta poltrona a ‘sto pover’uomo che la brama come l’ossigeno!) e formare un governo, proprio come se le recentissime uscite pubbliche con Berlusconi che non solo gli indica la strada, dove mettersi per parlare; che non solo gli indica il microfono, ma apre l’elenco di dichiarazioni prima di lasciare la parola al povero Salvini e poi le chiude, polemicamente, a modo suo e ad uso di coloro ai quali deve dire “Salvini o non Salvini qui comando ancora io”…
Povero Matteo. Non butta bene per quel nome lì negli ultimi tempi. Ho anche un paio d’amici ai quali non va proprio come vorrebbero.
Di fatto Salvini grida al vento: è leader del terzo partito d’Italia, del maggior partito della coalizione di centrodestra e straparla come se fosse il leader del maggior partito d’Europa; non gli dà ascolto nessuno perché, sia chiaro, nella coalizione di centrodestra comandano Berlusconi, Bossi e Maroni, proprio in quell’ordine e Salvini e Meloni non se li fila nessuno, ma il Matteo di destra (battute, please!) non può far altro che fare il maestrino che bacchetta i ragazzacci e gridare loro di sottomettersi al salviniano potere.
Nel frattempo riesce anche a pronunciare due stupidaggini sulla politica estera. Perché bisogna parlare di tutto, quando si è leader. Appunto. E anche farsi belli con il proprio essere filo-Putin. In un paese della Nato. Favoloso.
Luigi Di Maio, destinatario del salviniano messaggio, personaggio non esattamente sobrio proiettato dai tornelli dello stadio San Paolo alla Sala VIP della politica italiana – a chi non darebbe alla testa – se ne frega della urla di Salvini e delle sue vene ingrossate, e non pronuncia verbo. Se ne sta a guardare perché sa, e lo sappiamo anche noi, che se si ritorna al voto il M5S si prende una maggioranza bulgara e saranno Salvini e Berlusconi ad andare a casa. A resistere rimarrà il PD, che ha già pagato.
Dunque Matteo Salvini sta facendo il gioco dei 5Stelle e non può fare altro perché finché Berlusconi è in vita è invincibile, per tante ragioni. Anzi tantissime. Lui giocherella con le minacce ai 5Stelle di tornare al voto e questi se lo cuociono a fuoco lento. Tutto attorno il mondo esplode, ma al centrodestra e al M5S, principi dell’amore per il popolo e per l’Italia, contano solo le loro mosse da regine. Impazzite.
(13 aprile 2018)
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