di Giovanna Di Rosa, twitter@gaiaitaliacom
E’ tale l’amore di Pierluigi Bersani per il M5S che intende magnificarne le favolose gesta anche grammaticalmente parlando. Da lì e dalla necessità di avere qualcuno in squadra che in quanto a congiuntivi possa fare concorrenza a Luigino Di Maio deve essere venuta l’idea di arruolare Antonio Di Pietro in Art.1-Mdp. Senza considerare che Antonio Di Pietro darà al partitino di Pierluigi Bersani, che è colui che si prende le colpe ma è governato da Massimo D’Alema, la patente di vero ed unico partito della sinistra italiana (Fratoianni batta un colpo).
Notoriamente e soprattutto per effetto della propaganda di coloro che con Mani Pulite hanno avuto qualche difficoltà, Antonio Di Pietro è un pericoloso comunista mangiabambini. Un peccato che poi Massimo D’Alema l’abbia voluto come suo ministro della Giustizia. Durò pochissimo e non fece molto meglio di ciò che Andrea Orlando non sta facendo, ma la presenza nel governo di D’Alema – che viveva con i voti di Clemente Mastella – allontanò definitivamente i sospetti di comunismo da Antonio Di Pietro.
Per confermare la vocazione di sinistra sinistra (è ironia sottilissima, vi prego di acchiapparla) dalla sua creatura Art.1-Mdp, Pierluigi Bersani o del Rugzito del Gziaguaro deve quindi avere pensato bene di arruolare l’ex magistrato, ex Ministro, ex Italia dei Valori; la notizia deve avere fondamenti di verità se ha provocato le ire di Bobo Craxi che esclude la possibilità di aderire, e come potrebbe con il cognome che porta, alla nuova Armata Brancaleone della politica italiana di sinistra nel caso Di Pietro e Bersani diventino pappa e ciccia.
Tutto questo mentre il politico che fa rugzire i gziaguari che non ha tempo per petinar le bambole ci informa che la sua formazione politica del nemmeno il 3% abbandonerà la maggioranza e garantirà [sic] un appoggio esterno al Governo Gentiloni così da metterlo sotto ricatto con i suoi voti e bloccarne praticamente l’azione fino alla scadenza naturale della legislatura, alla quale manca pochino. P
Perché finalmente anche Pierluigi Bersani, come Massimo D’Alema insegna, ha capito profondamente che l’unico modo per essere veramente di sinistra è quella di far vincere la destra.
(4 ottobre 2017)
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