di Vlad Alexandru Rotaru twitter@AlexandruRotaru
Eh sì, il tema del cyberbullismo è sempre più feroce e spinoso, i personaggi pubblici sono stufi di ricevere insulti e vaneggiamenti dei vari leoni da tastiera o analfabeti disfunzionali. Certo da una parte qualcuno potrà dire che questi giornalisti di oggi non hanno la stessa tempra dei Pasolini di ieri, che passeggiando per la strada se le sentivano dire, urlare e lanciare certe cose. Ma dall’altra questi Leoni da tastiera, queste bang-gang di impotenti capaci solo di irrisione organizzata, sono pericolosi, soprattutto per chi è più sensibile, chi ha meno possibilità di difendersi e spesso può patire aspramente certi inutili commenti, incisi da puerili personaggi dalle vite assai tediose. La protagonista della nostra storia però è una leonessa (waw!) ed ha deciso di agire in modo duro contro questi satanassi del web. Da qualche settimana girano su Facebook le chiamate della giornalista Lucarelli all’indirizzo di coloro che in maniera così irrispettossa, l’avevano insultata. Risultato? Come era ovvio che fosse, le realtà paradossali nelle quali questi individui vivevano si sono sgonfiate, spezzate, infrante sotto le laceranti frustate di Lucarelli, mutate da ogni schiocco così come i registri, le espressioni e le opinioni. Insomma, c’era da aspettarselo.
Una volta visionati questi video, la domanda che mi sono posto è stata: “Dunque questa sarebbe giustizia?”. Insomma, io, mettendomi nei panni di Lucarelli, comprendo la sua reazione: “Tu mi hai insultato, ora ti rispondo io per bene”. La cosa che però mi fa riflettere è il mezzo. Leggendo i post a commento dei video, gli insulti continuano, ma non verso Lucarelli, ora sono diretti verso il cosiddetto Leone da tastiera. Insomma questo è il modo giusto di reagire alla violenza verbale? Al bullismo? Con altro bullismo?
E’ azione sicuramente rivelatasi efficace a far prendere coscienza ai vari leoncini, ora a conoscenza del fatto che un commento su Facebook equivale ad un commento in piazza, ad un manifesto sul portone di casa. Ma è giusto rispondere all’odio con altro odio? Soprattutto dopo che proprio Lucarelli ha insistito tanto sul caso della ragazza suicida a causa del Cyberbullismo…? E se una di quelle persone, prese dall’enorme vergogna del dopo-sbaglio, crollasse e agisse in modo “sconclusionato”?
Facciamo un esempio: se io oggi commento un post di Leonardo Di Caprio con un insulto, quest’insulto è accessibile a milioni di persone, ma tra le altre migliaia di commenti, il pubblico effettivo che esso può avere, ed il numero di consensi, la sua forza si riduce ad 1/100 di quella che avrebbe un post di Di Caprio contro di me, nonché dei consensi che un personaggio pubblico può avere in paragone ad uno “qualunque” (come me). Quindi è giusto il modo in cui Selvaggia Lucarelli sfrutta la sua posizione, come se non volesse giustizia, ma vendicarsi?
O è solo un modo per farsi pubblicità? O è perché lei, al contrario di altri ha più tempo a disposizione per certe cose? Insomma da una giornalista del Fatto Quotidiano, anche ammesso che non ci si aspetti molto e non è detto che sia così, mi sarei aspettato una reazione differente, magari più umana. Magari sono io che sbaglio, ma magari no. Vorrei che ci riflettessimo tutti, poiché queste cose non sono così scontate, come non è scontato l’effetto di quello che è il potere mediatico di certe persone e di come queste ultime lo utilizzano. Vi lascio così, con un video di Pier Paolo Pasolini, che spero regali qualche riflessione in più.
(23 gennaio 2017)
©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)
