di Giovanna Di Rosa
Guarda un po’, nel giorno del trionfo [sic] di Virginia Raggi sulla piaga delle slot machine annunciato sul blog del Vate, della foto di Luigino Di Maio con il fratello (accusato di disastro ambientale) del boss camorrista pentito, da Palermo giungeva la notizia che sulla vicenda delle firme false presentate per permettere al movimento della Coerenza e dell’Onestà di presentarsi alle elezioni ci sono novità: novità che si chiamano “indagati” e c’è un procedimento penale. Ne scrive Repubblica: il procedimento penale (n.18679/16) non è più a carico di ignoti e, secondo indiscrezioni, sarebbero pronti gli inviti a comparire per gli indagati che saranno interrogati nei prossimi giorni dall’aggiunto Dino Petralia e dalla pm Claudia Ferrari, titolari dell’inchiesta.
Non si hanno i nomi degli indagati, e se li avessimo non li pubblicheremmo, ma pare che la Procura di Palermo si sia trincerata dietro un silenzio impenetrabile, rendendo noti soltanto il reato per la quale si sta procedendo che riguarda il “falso nella compilazione di liste elettorali o di candidati”. Non è proprio una cosa da nulla perché una norma del 1960 punisce chiunque “forma falsamente, in tutto o in parte, liste di elettori o di candidati od altri atti destinati alle operazioni elettorali, o altera uno di tali atti veri oppure sostituisce, sopprime o distrugge in tutto o in parte uno degli atti medesimi”, e c’è di più. La stessa legge recita infatti: “Chiunque fa uso di uno dei detti atti falsificato, alterato o sostituito è punito con la stessa pena, ancorché non abbia concorso nella consumazione del fatto”. Commenti dai 5Stelle all’ennesima conferma della loro coerenza ed onestà? Nessuno. Troppo impegnati a vendere miracoli e a bloccare – come tutti i sedicenti riformisti di questo paese – le riforme.
Il Pd, con il segretario palermitano Carmelo Miceli, non sta nella pelle (non è detto che sia un bene) ed annuncia di essere pronto a costituirsi parte civile: “I 5 stelle smettano di dare lezioni perché il loro movimento non è più puro di altri”. Grillo tace.
(9 novembre 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)