di Il Capo
Dunque Roma dovrebbe dire “No” alle Olimpiadi del 2024, rimediando una figuraccia mondiale, così come la Sindaca ha promesso in campagna elettorale. Tuttavia la Sindaca in campagna elettorale ha promesso anche funivie, libero scambio, monete parallele all’euro, nuovo sviluppo per Roma, che il debito pubblico della Capitale lo avrebbero pagato i suoi predecessori e che sarebbe stato dato lo stop ai maxi emolumenti dei funzionari del Comune: promesse che, si evince con facilità, son bel lungi dall’essere state mantenute. In due mesi di governo la Sindaca è riuscita a disattendere la più importante: quella di evitare di coprire d’oro i suoi funzionari. Ma le marchette elettorali vanno pagate, è la dura legge della politica e vale per tutti i partiti, anche per quelli sedicenti a 5Stelle. Ora la Sindaca è alle prese con un’altra telenovela, quella delle Olimpiadi 2024 e della candidatura della Capitale per ospitarle. Il suo “No” era arrivato, come un maglio potente, allo stomaco di tutti coloro che nelle Olimpiadi vedono una possibilità di sviluppo e guardano ai miracoli operati in anni recenti da Barcellona e Londra che, non solo sono riuscite a creare straordinarie opportunità dall’agone olimpico, ma anche a rilanciare il movimento sportivo nazionale (Gran Bretagna al secondo posto del medagliere dell’appena terminato appuntamento con Rio 2016) e non un momento di fallimento visibile a livello planetario. E’ una questione di punti di vista, direte voi. Per noi è piuttosto una questione di capacità: i 5Stelle non sarebbero nemmeno in grado di organizzare una sagra di paese con gli stand già montati, tanta è la loro incompetenza.
Così dal Campidoglio arrivano voci del “No” definitivo che l’Imperatrice dovrebbe biascicare il 29 agosto (domani, ndr)), ma al Coni non ne sanno nulla, anzi a loro risulta il contrario, dicono i bene informati. Staremo a vedere; certo è che dall’insediamento della Sindaca dei Miracoli si sono sentiti solo “No”: alle Olimpiadi, allo stadio della Roma, alle informazioni corrette sulle Unioni Civili, alla riqualificazione delle Torri dell’Eur. L’unico “Sì” è arrivato per i maxi-stipendi dei funzionari, meglio se ex collaboratori di Alemanno o nel cerchio magico dei sedicenti 5Stelle, o alle assessore alla Muraro che, francamente, non si vede granché bene, nonostante gli editti di Grillo. Davvero, son risultati.
(28 agosto 2016)
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