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Erdogan e la pulizia ideologica in Turchia, eccolo il vero golpe

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Erdogan Turchia Golpe Soldati Frustatidi Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunque i militari hanno tentato il golpe in Turchia ed il patriota Erdogan, ferito nei buoni sentimenti che nutre per i suoi concittadini, soprattutto se votano per lui, ha deciso che era ora di dire “basta”. Basta ai laici al potere. E quindi via magistrati, insegnanti, professori unviersitari, imam moderati. Arresti indiscriminati, purghe che nemmeno Stalin (a proposito ora Erdogan è culo e camicia con Putin, perché tra dittatori ci si intende sempre). I numeri che fornisce Repubblica in un articolo del 19 luglio scorso sono agghiaccianti: sospesi 15.200 dipendenti pubblici, tolta la licenza a 21mila insegnanti di istituti privati, tutti i rettori e i presidi universitari rischiano la rimozione. Chiuse 24 radio e tv. Ecco chi è Erdogan. Ecco chi è l’autore del golpe in Turchia. Ed ecco chi sono coloro che il grande dittatore indica come colpevoli o mandanti ideologoci del golpe. Tutti coloro che non sono, potenzialmente, fedeli alla linea. Erdogan, è notizia che arriva mentre scriviamo, ha addirittura proibito l’espatrio di tutti i professori universitari. Si è forse vista una tale furia al lavoro dai tempi di Khomeini in Iran?

 

Il presidente che ha tentato di riformare la Costituzione del paese in più occasioni, senza riuscirci, si è costruito il pusch perfetto ed ora, dopo avere mandato i suoi cittadini per le strade a farsi ammazzare per la Turchia, tanto perché ci potesse essere qualcuno (i golpisti) da incolpare di assassinio, ha rotto gli indugi ed ha finalmente accontentato gli islamisti integralisti che lo hanno, da sempre, sostenuto da dietro le quinte ed ora gli presentano il conto: via i laici da tutte le istituzioni, via i garanti della costituzione e dei diritti umani, via gli insegnanti ed i docenti universitari non allineati, fuori dalle moschee gli Imam moderati, i militari ventenni prima usati per preparare la trappola del golpe (“Ci hanno detto che sarebbe stata un’esercitazione”), quindi lasciati alla mercé dei fanatici dell’AKP che li hanno massacrati di botte per le strade così che ricordino chi comanda, discredito nei confronti dei Militari da sempre garanti della laicità della Turchia e della protezione dei suoi cittadini, restaurazione della pena di morte nel paese. Verità nemmeno una. In compenso feroci accuse all’avversario ex amico di Erdogan che ha trovato asilo negli Stati Uniti, come scusa per rompere con l’amministrazione americana e precipitarsi, dopo avergli abbattutto un aereo, tra le braccia di Putin che per la costruzione del suo blocco neoconservatore alle porte dell’Europa, ha sempre bisogno di alleati. Erdogan ha preso per i fondelli mezzo mondo e mezzo mondo c’è cascato. Ora aspettiamo le patetiche reazioni dell’Unione Europea dopo che Merkel ha sommessamente sussurrato che “con la pena di morte niente Europa”, come se senza pena di morte la Turchia fosse molto diversa. Negli ultimi mesi Erdogan ha chiuso giornali, televisioni, radio, imprigionato giornalisti e uomini di cultura, impedito ogni manifestazione di dissenso soffocandole, quando sono state organizzate alla faccia sua, nel sangue (200 morti ad Ankara in occasione della manifestazione pacifista), e, subito dopo il millantato golpe in diretta mondiale, ecco il via alla caccia al Curdo per mano dei fanatici del suo partito.

 

Di cosa ha bisogno ancora Merkel? Di cosa ha bisogno l’Europa per sospendere i negoziati di adesione all’UE con questo dittatore scellerato, impudico, crudele, vera avanguardia dello Stato Islamico in Europa?

 

Gli islamisti che sono il serbatoio di voti di Erdogan esultano: “Imporremo il velo alle donne”. Complice il silenzio dell’Europa, il nanismo politico delle istituzioni europee, lo Stato Islamico ha guadagnato terreno fino ad arrivare alle porte del nostro continente, grazie ad un uomo politico pericoloso, forse il più pericoloso dello scacchiere, con il quale Merkel, Mogherini e tutti gli incapaci venuti prima di loro, hanno continuato ad intrattenere negoziati di adesione all’UE chiudendo tutti e due gli occhi sugli abusi, sui massacri dei Curdi in nome della lotta all’Isis, e sui tentativi di assolutismo religioso metti in atto. Quando le conseguenze della stupidità dei politici dell’UE saranno senza soluzione sappiano, costoro, che qualcosa andrà comunque fatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(20 luglio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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