di Paolo M. Minciotti
Uno degli Stati più razzisti dell’Unione ha approvato una legge antigay di rara ambiguità che ha sollevato un nuovo polverone negli USA dopo che Google, Facebook e la NBA hanno dichiarato che non faranno più investimenti nello stato fino a quando la legge non sarà abrogata. Il North Carolina è uno stato a maggioranza ferocemente repubblicana anche se nel 2008, dopo i disastri di Bush figlio, vinse Obama.
La legge ha introdotto un nuovo codice antidiscriminatorio che però non cita, guarda caso, le persone gay o transessuali (e che discrimina questi ultime), con la particolarità che non può essere sostituito da nessun codice approvato da singole città dello Stato: il nuovo codice antidiscriminatorio [sic] contiene l’obbligo per le persone transgender di utilizzare i bagni e spogliatoi pubblici che corrispondano al loro sesso di appartenenza alla nascita. Una porcata degna della destra italiana.
La legge è stata oggetta nei giorni scorsi di durissime critiche sia da parte degli attivisti LGBT che da parte di aziende, veri e propri colossi, come Facebook, Google o NBA che hanno fatto sapere la loro intenzione di non investire più in nessuna società del North Carolina fino a quando la legge non sarà abrogata. Secondo il New York Times la nuova legge è stata introdotta per reazione al un nuovo codice antidiscriminatorio comprensivo dei diritti di gay e transgender, approvato lo scorso mese da Charlotte, la città più grande dello Stato.
(2 aprile 2016)
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