di Giovanna Di Rosa
Per rimanere all’interno del M5S, pregiato rubino della politica sarda e nazionale, la capogruppo 5 Stelle di Porto Torres, avrebbe dovuto lasciare il suo fidanzato colpevole di essere un cronista locale non allineato ai diktat pentastellati. “Conticelli non è autorizzata a svolgere più nessuna attività con il simbolo del M5s, ed è diffidata dal farlo”, il comitato d’epurazione del Movimento ha così commentato la definitiva espulsione dal gruppo della donna che immaginiamo sopravviverà al dolore.
Ma le cose sono sempre più complicate e meno lineari di quanto il Soviet a 5 Stelle pretenda di raccontare. Vedasi post in basso.
Paola Conticelli si riferisce, all’interno di un gruppo Facebook, ad un post condiviso da un altro utente e si sofferma sulle minacce che dice di avere subito e di non voler riportare. Si riferisce poi più esplicitamente a “…Consiglieri che non fanno consiglieri, minacce che ha pensato bene di non riportare, ecc…”. E’ un’altra utente a chiarire ulteriormente la questione: “A parte gli scherzi, praticamente nel comunicato non fa che confermare ciò che viene riportato dalla stampa con l’aggravante delle ingerenze nella vita privata della consigliera Conticelli…”, la quale – come abbiamo scritto più sopra, aveva la colpa di avere come compagno un giornalista che si occupa della cronaca locale non gradito al Sindaco e di frequentare consiglieri dell’opposizione.
Insomma per il 5 Stelle ortodosso le libertà personali non esistono, prima di tutto il Movimento ed il potere personale di chi lo rappresenta. E un calcio in c**o a chi non si allinea. Con gioia tremebonda del Comitato di Epurazione o Pentastellata Inquisizione. Fanno venire i brividi.
La giunta di Porto Torres è guidata da luglio dello scorso anno dal sindaco Sean Christian Wheeler, e l’addio della Consigliera Conticelli è arrivato lo scorso 3 febbraio. Nella lettera con la quale spiegava le ragioni dell’abbandono parlava di tradimento degli “impegni che abbiamo preso con i cittadini”, ed aggiungeva di avere ricevuto “offese personali, minacce, gravissime ingerenze nella mia vita privata e nella mia libertà intellettuale” specificando di poter dimostrare quanto denunciato.
(17 marzo 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)