di Daniele Santi
Anche nel più delicato frangente le associazioni LGBT ed coloro che per divine ragioni sì insondabili per noi comuni mortali si presentano ed agiscono da rappresentanti delle persone LGBT come se queste ultime fossero sceme e da tutelare (magari è anche così e non lo sappiamo, ma non ci sembra) si sono mostrate in tutta la loro inconcludente divisione unite nell’intento di fare una bella foto per i quotidiani come il nostro, ed altri assai più seri, e presentarsi a Renzi prima e ai 5 Stelle dopo. Per par condicio? No. Per inadeguatezza se non intelletuale, almeno politica. Ci spieghiamo.
I rappresentanti delle associazioni LGBT hanno incontrato Matteo Renzi in sì tristo e disperato momento storico, in occasione della Direzionale Nazionale del PD, per chiedergli di approvare la legge sulle Unioni Civili e di non togliere da quest’ultima la stepchild adoption che essi, tutti uniti, definiscono “cuore della legge”. E io imbecille avevo invece capito che io ed il mio compagno avremmo potuto avere finalmente una serie di diritti, come quello di pulirgli il sedere all’ospedale senza che una qualunque suora storcesse il naso… Ma io non sono molto intelligente. I direttivi della associazioni LGBT invece tutti geniali. Così geniali che hanno inviato un comunicato per spiegarmi le cose che non capisco.
Durante l’incontro Renzi ha ribadito le due opzioni espresse nel suo intervento, relativamente alla possibilità di procedere con un voto d’Aula o con un’intesa di governo. Quest’ultimo punto ci preoccupa molto in quanto alcune forze politiche di governo non hanno mai espresso posizioni favorevoli al ddl nella sua interezza, anzi si sono sempre poste in maniera ostruzionistica e denigratoria nei confronti delle persone omosessuali e delle loro famiglie. Le associazioni compatte hanno fortemente ribadito la posizione netta rispetto alla necessità di portare a casa il ddl Cirinnà così com’è. La stepchild adoption non è da considerarsi uno dei punti della legge ma è il cuore della stessa, pertanto ogni soluzione al ribasso è da considerarsi inaccettabile. Le associazioni Lgbti continueranno a seguire con attenzione i lavori parlamentari con presidio al Senato a partire da mercoledì 24. Speriamo che la manifestazione del 5 marzo veda una piazza in festa e non una piazza di protesta.
Mentre usciva il pomposo comunicato stampa, Alessio De Giorgi (e Vanni Piccolo, tra gli altri leader storici o ex leader del Movimento) firmava un’intervista a Radio Cusano Campus che diceva in soldoni che della stepchild adoption non gliene frega un cazzo a nessuno tra le coppie omosessuali (scusate il francesismo). Signore e Signori, per favore, mettetevi d’accordo o – una volta per tutte – tacete.
A seguito poi dell’incontro con Matteo Renzi (mai un presidente del Consiglio aveva incontrato le associazioni LGBT prima), e a seguito di tutto ciò che si dice sul prossimo sicuro accordo con l’Ncd – del quale accordo, ancora al di là da venire non si sa effettivamente nulla – l’associazionismo LGBT che gridava improperi al M5S non più di cinque giorni fa ha chiesto un incontro anche con il sedicente direttivo del movimento del blog (forse staranno chiedendo il permesso a Casaleggio) per l’incontro.
Sul tema voto di fiducia il movimento lgbti italiano ribadisce il proprio dissenso, difendendo la linea parlamentare della legge sulle unioni civili. Le Associazioni lgbt hanno pertanto chiesto un incontro con il direttorio M5S che potrebbe avvenire già nella mattinata di domani. Anche SEL si è resa disponibile ad incontrare nelle prossime ore le Associazioni. Accordo di governo con mediazioni al ribasso e fiducia equivalgono a svuotamento della legge e quindi diciamo chiaramente no! Chiediamo alle forze politiche di mantenere gli impegni presi con gli elettori e con le persone LGBTI e di trovare le strade regolamentari per farlo. Se necessario tornare al voto degli emendamenti in aula del Senato subito! Qui le forze politiche ed i singoli senatori e senatrici si assumeranno la propria responsabilità. Non servono i proclami e giocare ad un ignobile scaricabarile; ognuno lavori per il risultato senza alibi. Avremo buona memoria. Facciamo appello perché Pd M5S e Sel si incontrino nelle prossime ore per trovare un accordo politico che escluda il voto di fiducia. L’attuale legge è già una mediazione e non sono accettabili altre mediazioni al ribasso, a partire dalla cancellazione della stepchild adoption, per questo saremo davanti al senato dal 24 febbraio alla ripresa dei lavori d’aula e confermiamo la manifestazione del 5 marzo a Roma invitando tutte le persone che hanno a cuore i diritti umani a partecipare e la società civile a mobilitarsi in queste ore.
Nulla in contrario a che “dato che abbiamo incontrato uno incontriamo anche gli altri”, mi chiedo tuttavia, e so di essere accecato dal mio trovare insopportabilmente odioso il modo di non fare politica del M5S spacciando ciò che fanno per oro e operando continui depistaggi e sollevando polveroni, come si possa confidare nel sedicente direttivo di un movimento politico ai cui esponenti (vedi i candidati al consiglio comunale di Roma) hanno sottoscritto un contratto che li obbliga a far approvare in maniera preventiva allo staff della società (di Casaleggio) qualunque atto amministrativo di una certa importanza.
La cecità e la stupidità politica dell’associazionismo LGBT di questo paese mi lascia senza fiato.
(22 febbraio 2016)
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