di Paolo M. Minciotti
A riprova che idiozia e brutalità vanno di pari passo e sono, quelle sì, contagiose, vi raccontiamo questa storia che viene dal Sudafrica. Un nativo del luogo, degno discepolo di Robert Mugabe, e residente in Sud Africa, ha ammazzato con 42 coltellate un diplomatico marocchino che, a suo dire, aveva transitato nudo nella sua stanza da letto in un albergo di Pretoria (ma l’assassino non ha spiegato come l’uomo fosse entrato nella sua camera, ha dato versioni contrastanti, ha accusato Robert Mugae di avergli instillato “l’odio gay”, ha creato fumo attorno all’intera vicenda).
Convinto di essere stato violentato nel sonno, la pazzia umana ha davvero profondità insondabili, ha quindi scatenato tutta la sua furia colpendo il diplomatico con 42 coltellate, quindi ha scattato fotografie del cadavere non senza dimenticarsi di portarsi via tutto ciò che apparteneva alla vittima denaro, una cifra importante, compreso.
Il giudice che lo ha condannato ha dichiarato trattarsi di un “omicidio brutale” e che non ci sono prove né dell’omosessualità della vittima né del rischio del giovane Nigel Kahari, 21 anni, di avere subito violenza sessuale.
Kahari è stato condannato a 14 anni di prigione. I fatti risalgono all’ottobre 2014.
(4 febbraio 2016)
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