di Paolo M. Minciotti
Il 60% delle quote di Grindr, app di incontri gay, è finito in mani cinesi, per la precisione nella capienti braccia del colosso Beijing Kunlun Tech Co. che ne ha acquisito il controllo. Pare che l’offerta dei cinesi ammontasse a 93 milioni di dollari così che la New Grindr LLC ha ceduto. La cina non è certo nota per una politica gay-friendly, ma pare che il business abbia abbattuto qualunque pregiudizio.
Mentre Grindr passava di mano la polizia britannica lanciava l’ennesimo allarme sull’utilizzo di applicazioni come Grindr potenzialmente a rischio a causa di potenziali stupratori e assassini che l’utilizzerebbero per catturare le loro vittime, e rendeva nota una percentuale in aumento del 700% dei casi segnalati, scrive Gayburg, che dovrebbe far riflettere tutti gli utenti dell’app. Le applicazioni prese in esame dagli esperti, che hanno chiesto alle autorità una campagna di sensibilizzazione sui potenziali pericoli della app di incontri online, sono Grindr e Tinder.
(14 gennaio 2016)
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