di Paolo M. Minciotti
Ci sono professionisti a cui si impara a volere bene non soltanto perché in qualche modo nasce una collaborazione basata prima sulla stima professionale, ma perché il loro lavoro conferma che il valore umano quanso sta alla base del lavoro porta spesso al successo professionale. L’articolo,, bellissimo e che potete leggere per intero qui, parla di Gloria e Giulia, della Romagna, dei cappelletti e della piccola Bibi. Poi parla di sole, che è il sole dell’amore, della responsabilità e della determinazione ad essere felici e vivvere come si è scelto, nonostante tutto, nonostante il paese, nonostante l’essere umano sia quello che è. Sempre più povero e sempre più vigliacco.
Il pezzo, scritto con la delicatezza che molti che si sgolano a favore dei diritti di tutti dovrebbero apprendere ed usare, e della quale Matteo Gamba, vicecaporedattore di Vanity Fair ed animatore del blog Diario Di Adamo è maestro, è la storia normale di una famiglia normale che con grande normalità supera i pregiudizi e le incongruenze di una società che normale non lo è più, vecchia com’è, incongruente com’è, ancora ferma a far compilare moduli e barrare caselle, mentre il mondo che conta vola su internet alla velocità della sua connessione. E’ una bellissima storia “Al bar delle mie mamme”: quanto sole nella famiglia omoromagnola delle tre bionde, che potete leggere per intero cliccando il link precedente. Così da goderne anche voi di questa bella storia. Così da riscoprire, anche voi insieme a noi, che la felicità e la serenità sono tanto possibili e tanto vicine, nonostante noi stessi e le nostre azione troppo spesso così dissennate, non ci permettano nemmeno di vederla.
Con un forte abbraccio a Matteo Gamba.
(6 dicembre 2015)
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