di Paolo M. Minciotti
L’ex allenatore della nazionale di calcio ugandese ed ex club manager Chris Mubiru è stato dichiarato colpevole di “sodomia non-consensuale” e di avere “conoscenza carnale della sua vittima” da una corte della capitale Kampala secondo la quale l’evidenza dell’avvenuta sodomia non consensuale sarebbe da riscontrarsi in pastiglie contro il dolore e crema per la pelle: le prime usate per alleviare il dolore provocato dai rapporti anali e la seconda per facilitare la penetrazione. evidenze schientifiche [sic] che il magistrato Flavia Nabazoka ha considerato elementi di colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio”.
L’uomo è stato accusato di violenza sessuale da un uomo che avrebbe avuto rapporti sessuali non consensuali con lui nel 2009. Sarebbero poi stati esperti di laboratorio [sic] a dichiarare che la “crema per la pelle rinvenuta nella casa dell’accusato sono usate dagli omosessuali per facilitare la penetrazione anale” e che le pastiglie di antidolorifico “servono ad alleviare il dolore provocato dalla sodomia”.
Questi esperti del nulla potranno spiegarci un giorno dove trovano informazioni così dettagliate. Chris Mubiru rischia ora 14 anni di carcere e la morte civile. Al momento della prima udienza in tribunale Mubiru aveva dichiarato di non avere mai visto in vita sua né il suo accusatore né l’uomo che vaneggiava di rapporti sessuali con lui. Un video apparso sui media del paese che lo riprendeva durante un rapporto omosessuali era stato, secondo Mubiru, contraffatto.
(8 settembre 2015)
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