di Giovanna Di Rosa
Tutti furiosi i progressisti del sindacato, Camusso in testa, la sinistra Pd, Bersani in testa, i più progressisti di tutti (Lega e M5S), tutti imbestialiti per difendere interessi di parte, presunti voti che potrebbero arrivare dalla scuola e statue imbavagliate nella Capitale: insomma tutto per protesta. Perché in Italia si protesta. E basta. Si protesta quando le cose non vengono fatte perché non si fanno. E quando si fanno perché non vengono fatte come vorremmo. Nel frattempo ci si lamenta che non c’è lavoro, che la scuola fa schifo, e via con le lamentele.
Il Governo ha approvato dopo tre mesi di battaglie parlamentari, e Camusso è sul piede di guerra ed annuncia scioperi e scioperi (proposte, amica?) per salvaguardare la scuola “laica” [sic] che vede laica solo lei, il cosiddetto decreto “Buona Scuola”: via libera alla Camera in terza lettura alla riforma del sistema scolastico del governo Renzi, con 277 sì, 173 no e 4 astenuti. A favore Pd, Area popolare (Ncd-Udc), Scelta civica, Pi-Cd, Psi, Minoranze linguistiche. Contrari M5s, Forza Italia, Lega, Sel, Alternativa libera, Fratelli d’italia.
La Lega Nord protesta con cartelli (nella foto) che inneggiano “Giù le mani dai Bambini”, con chiarissimo riferimento alle nuove norme che insegneranno che le persone sono tutte uguali, che un bambino che gioca con una bambola non è meno maschio dei suoi coetanei e che una bambina che ama il calcio non è uno scherzo di natura, stupisce che Repubblica, a proposito di un gesto tanto grave e intollerante, parli di “teoria del gender”.
Il testo della legge qui.
(9 luglio 2015)
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