di Filomena Filippetti
Non si spiegherebbero altrimenti le numerosissime, troppo numerose, numerose ai limiti dello scandalo sportivo, decisioni arbitrali a favore degli atleti russi e di quelli del blocco ex-sovietico, dalla lotta libera, ops!, wrestling, al beach soccer, che hanno visto gli arbitri sfidare il ridicolo per favorire o gli atleti di casa o quelli di Putin. Russi e Azerbaigiani sono infatti rispettivamente al primo e secondo posto nel medagliere, non che un migliore arbitraggio avesse inficiato i loro risultati, li avrebbe solo resi un po’ più decenti.
Il resto è stato Gran Bretagna, Francia, Italia e Germania nell’ordine con i nostri azzurri come sempre in grande spolvero nel nuoto e nei tuffi con Cagnotto pigliatutto. E la sscherma, da sempre regina del nostro sport. Anche se pensiamo esista solo il calcio.
Bella l’idea dei Giochi Olimpici Europei, ci fosse stata anche l’atletica leggera e un po’ meno calcio, un po’ meno lotta, insomma un maggiore equilibrio tra tutte le discipline ci saremmo anche divertiti di più. Poi l’ombra di quel dittatore lì, presente come non mai, ed assai inquietante.
Mentre scriviamo la cerimonia di chiusura, se ne poteva fare a meno. Non vi va mai bene niete, direte voi. Ed è difficile darvi torto.
(28 giugno 2015)
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