di Il Capo
Siamo sempre stati estremamente critici sulla gestione dei vari eventi gay pride in questo paese, critici fino alla ferocia nei confronti di certo associazionismo qualunquista e disorganizzato, con prete di alta politica, che li organizzava. Critici perché si è delegato ai vari gay pride di fare ciò che al loro interno le associazioni non erano in grado di fare. Questa volta però la sensazione è che tiri un’aria nuova, più vera, più determinata, più consapevole e che il cambiamento venga, stavolta, dal basso.
Non abbiamo visto, né cercato numeri con i quali gli scorsi anni ci siamo riempiti la bocca più o meno tutti, quasi che portare più gente in piazza fosse il successo di uno sull’insuccesso dell’altro, ma abbiamo letto ed ascoltato, telefonato e chiesto informazioni e la sensazioni di tutti è che questa volta possa essere la volta buona; che anche nelle numerose persone eterosessuali che partecipano ai Gay Pride ci sian meno buonismo e più consapevolezza e dall’altro lato meno frocismo e più volontà di vincere.
Non abbiamo mai nascosto il nostro pensiero e ce ne siamo sempre assunti la responsabilità, anche se coloro che si sono sentiti colpiti dalle nostre opinioni ci hanno spesso offeso gratis, perché la tolleranza è una roba seria, ed anche in questo caso scriviamo con chiarezza che se ciò che abbiamo sentito corrisponde alla realtà, e non c’è motivo di dubitarne, allora i diritti di tutti possono davvero vivere una nuova stagione.
(7 giugno 2015)
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