di Paolo M. Minciotti
Il Primo Ministro giamaicano Portia Simpson Miller è riuscita nella demenziale impresa di inneggiare alle leggi a favore delle persone LGBT (che non sono mai state approvate, nonostante le sue innumerevoli promesse) durante un discorso tenuto alla Biennial Jamaica Diaspora Conference di New York, questo nonostante i continui assalti omofobi, gli assassinii di gay e lesbiche e persone transessuali, le lapidazioni di giovani gay avvenuti nel paese negli ultimi mesi.
Duramente contestata, la svergognata Primo Ministro, si è vantata di “dire la verità e nient’altro che la verità”, e di essere una donna che “nessun uomo può intimidire” riuscendo ad essere nello stesso tempo un Primo Ministro bugiarda e sleale ed una donna che si vanta di essere un macho affetto da inguaribile machismo. Un’ambiguità che dev’esserle sfuggita.
Secondo The Gleaner, ripreso da Mambaonline, Simpson Miller ha dichiarato di non poter tollerare coloro che fanno “bullismo” nei suoi confronti sputando “sporche bugie” sulla Giamaica, stato in cui i diritti umani di tutti i cittadini vengono rispettati [sic] compresi quelli di gay e lesbiche. Sua Signoria stava parlando di uno dei paesi, il suo, più ferocemente razzisti del mondo.
Davvero, ci vuol coraggio.
(3 aprile 2015)
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