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Salvini e Meloni sdoganano Casa Pound

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Casa Pound Bandieredi Il Capo

Salvini e Meloni dimostrano in queste ore di essere degli incompetenti politici, di non avere né programmi né idee, ma solo un’ambizione feroce e odio contro l’altro, di chiunque altro politico e sociale si tratti, assumendosi un responsabilità gravissima di fronte all’Italia e alla Storia: lo sdoganamento di Casa Pound.

Matteo Salvini offre alla formazione neofascista un grande palcoscenico nazionale, accreditandosi come il principale interlocutore, insieme a Giorgia Meloni che in qualche modo dal suo 3,8% più o meno stabile deve staccarsi, aprendo politicamente e mediaticamente alle destre estreme di tutta Europa, unendo il suo sogno [sic] di un partito nazionale aperto al Sud – quello stesso Sud al quale il suo partito ha sputato in faccia fino a pochi mesi fa, prima del nuovo corso – al tentativo di sfondare a destra, accaparrandosi i voti degli estremisti di destra di questo paese, svuotando di consensi il M5S, cercando di attingere dai meno moderati tra i berlusconiani e gli alfaniani.

Dubitiamo l’operazione gli riesca: il partito del non voto – che si attesta attorno al 42% per il momento – non vota certo Salvini: perché lo affermiamo, perché chi voterà Salvini è un elettore che dichiara il suo voto, preda della sua pancia, più che del suo acume politico. Gli indecisi andranno o verso il Pd o verso Forza Italia.In più Salvini deve salvarsi le natiche dai casini interni che il suo avversario Tosi, sindaco di Verona, gli creerà in Veneto con la Liga Veneta che ama molto Tosi, molto più di Salvini.

Il segretario leghista del sorpasso a Destra su Berlusconi, quello che posa mezzo nudo sulle riviste femminili e che si sente gà presidente del Consiglio, ha già cominciato a fare errori e si appoggia sugli slogan, sul lepenismo di Marine Le Pen (che è francese, paese politicamente opposto all’Italia per ragioni che siamo sicuri Salvini ignora), e sullo sdoganamento delle formazioni neofasciste.

Non ha ancora capito che in questo paese si vince, e si continuerà a vincere, al Centro.

E Meloni? Beh, su Giorgia Meloni non c’è proprio nulla da dire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(27 febbraio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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