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Roma, Unioni Civili: intervista esclusiva con Giulia Tempesta, vicecapogruppo Pd in Campidoglio

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Giulia Tempesta 02di Gaiaitalia.com

Roma Capitale ha recentemente votato l’istituzione del registro delle Unioni Civili che ha una particolarità: non si limita a registrare le coppie conviventi, ma istituisce una serie di novità, insomma, stabilisce che Roma, nonostante i saluti fascisti in Sala Giulio Cesare e la tremenda e nostalgica destra che si agita in città, è Capitale che i conti con l’uguaglianza di tutti i cittadini li vuole fare sul serio e fa azioni coerenti in quella direzione.

Giulia Tempesta, 27enne, romana, è la vicecapogruppo del PD all’assemblea capitolina. Eletta consigliere di Roma Capitale nel 2013 con quasi quattromila voti, è attualmente vice presidente della Commissione Ambiente, vice presidente della Commissione Legalità e membro delle Commissioni Bilancio e Cultura. Sono anche membro della Commissione speciale di Controllo, Garanzia e Trasparenza e Vice Presidente della Commissione Speciale Legalità e Diritti.

In questa intervista esclusiva Tempesta ci illustra le novità rappresentate dll’istituzione del registro per le Unioni Civili a Roma.

L’approvazione del registro delle Unioni Civili di Roma Capitale è qualcosa in più di un semplice registro in cui registrare la convivenza. Ci può dire qualcosa in più?
Certamente. E non lo ė soltanto dal punto di vista normativo. Noi abbiamo voluto regolamentare tutti i legami affettivi, stabilendo una volta per tutte che non esistono coppie di serie A e coppie di serie B. Abbiamo assistito per anni a dibattiti, proposte e iniziative per il riconoscimento dei diritti civili. Noi, dalle parole, siamo passati ai fatti, tracciando un solco su una strada che ė ben delineata e che il Governo non può certo ignorare.

I punti di forza di questo provvedimento. Quale benefici pratici le coppie che si registreranno avranno nel loro quotidiano?
La garanzia di pari condizioni di accesso ai servizi e alle attività promosse in tema di casa, sanità, servizi sociali, culture, formazione, trasporti, occupazione e tributi. E in più, la possibilità, per chi ė iscritto nel registro delle Unioni Civili, di beneficiare delle stesse agevolazioni che hanno i soggetti coniugati previste dagli atti prodotti di Roma Capitale. Una cosa non da poco, abbastanza innovativa, per quanto riguarda le competenze del Comune in materia.

Può brevemente riassumerci l’iter, dato che vox populi vuole che sia stato proprio il suo partito a rischiare di far saltare l’approvazione del provvedimento?
Questa ė una versione dei fatti distorta. Per capirci, il Partito Democratico in Aula, se si esclude un’astensione, ha votato compatto a favore del provvedimento. Poi parliamoci chiaro, questo provvedimento, l’istituzione del registro delle unioni civili, erano nel programma elettorale del Sindaco Marino e anche nelle linee programmatiche che il Sindaco ha definito in aula alla sua elezione e che la maggioranza ha votato. Non da ultimo, come aveto potuto vedere, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato più volte che il Governo interverrà con una norma nazionale in materia. Il Presidente del Consiglio ė anche il Segretario nazionale del Partito Democratico. Discussioni e polemiche le ritengo del tutto fuori luogo e prive di fondamento. Chi ha voluto questo provvedimento, numeri alla mano, ė stato proprio il PD.

Quali gli ostacoli più difficili da superare?
Non voglio parlare di “ostacoli”, preferisco usare altri termini, come “coraggio”. Perché per cambiare questo Paese, ci vuole soprattutto tanto coraggio. Noi, il Sindaco Marino, le associazioni e i cittadini che abbiamo incontrato in questi mesi, lo abbiamo avuto. Dopo anni in cui si è dibattuto sulla questione. E, come noi, anche tanti altri amministratori di altre città. Ora la palla passa al Governo.

La delibera rappresenta un miglioramento effettivo nella vita delle persone lgbt romane?
Io penso proprio di sì. Le persone lgbt, le associazioni lgbt, hanno chiesto per anni questo cambiamento e ora è arrivato. Per anni hanno chiesto alle istituzioni di rispondere alle loro richieste, il più delle volte inascoltate. Questa amministrazione ci ha messo impegno, passione e dedizione e ha risposto. Continueremo su questa strada, a collaborare con tutti gli interessati per migliorare ancora.

E’ tollerabile che una città come Roma debba fare i conti con i saluti romani in sala Giulio Cesare?
Le rispondo con una domanda. Le sembra normale che l’attuale vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, nonché ex Presidente della Regione ed ex Ministro della Salute Francesco Storace, scriva su Twitter “Saluti romani in Campidoglio. E se non si fanno nell’Aula Giulio Cesare…”? Roma, medaglia d’oro alla Resistenza, non merita affatto questo.

In confidenza, tra lei e i nostri lettori, le piace il nuovo logo della città di Roma?
E’ un logo, tra l’altro definito “relazionale”… Ha suscitato commenti, ilarità e critiche. Sono state spese davvero troppe parole su questo. Penso che Roma, al di là di tutte queste polemiche, si rappresenti con le bellezze che ci circondano e che attraggono milioni di turisti da tutto il mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(23 febbraio 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

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