di Ahmed Naouali
Mentre gli Italiani di ritorno dalla Libia raccontano – come se nessuno lo avesse saputo prima – che l’Isis a Tripoli c’è da tempo, aerei egiziani bombardano postazioni del sedicente Stato Islamico dell’autoproclamato Califfo Al Baghdadi in rappresaglia per la decapitazione di 21 cittadini egiziani copti distruggendo – è l’annuncio del governo egiziano – depositi di armi, postazioni e basi dell’Isis a Dherna ritornando indenni alla base.
Dopo il duplice attentato di Copenaghen Al Baghdadi ha fatto risentire la sua voce con velate minacce all’Italia: “Siamo a sud di Roma”; Repubblica online, citando un comunicato ufficiale, scrive che l’attacco egiziano si basa sul “diritto dell’Egitto di difendere la propria sicurezza e stabilità e per vendetta e risposta agli atti criminali di elementi e formazioni terroriste all’interno e all’esterno del paese”.
(16 febbraio 2015)
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