di Daniele Santi
Ricorderete la polemica, anche con toni molti forti sui siti lgbt italiani (perché da queste parti ci si indigna per qualsiasi cosa, salvo fregarcene dei problemi di chi ci sta vicino) sul marriage pour tous francese che a causa di accordi bilaterali tra Francia e Marocco (ed anche Algeria e Tunisia) faceva prevalere – per quanto riguarda i cittadini di quei paesi – la legge sul matrimonio del paese d’origine su quella del paese di residenza. Insomma a marocchini, tunisini ed algerini il matrimonio per tutto era vietata.
Ora la Corte Costituzionale francese ha stabilito invece che è la Legge francese ad imporsi su quella che regola i matrimoni nel paese d’origine di uno dei due contraenti, perché se non fosse così si verrebbe meno al principio di uguaglianza di diritti che sono parte del Diritti d’Oltralpe, stabilendo che la libertà di sposarsi è più importante – giuridicamente parlando – degli accordi bilaterali tra Francia e Marocco (che già navigano in cattive acque da circa un anno).
La notizia è riprotata dal sito Jeune Afrique.
(30 gennaio 2015)
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