di Gaiaitalia.com
E’ tutto quello che serve per partecipare alla campagna social #ugualidiritti su facebook.com/ugualidiritti già diventata virale. Oltre 6000 like in soli due mesi e oltre 300 foto. Foto di Italiani stanchi di vivere in un paese che, a differenza del resto d’Europa, non ha ancora uguali diritti per le persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) e così hanno deciso di fare qualcosa, di chiedere questi diritti in prima persona, mettendoci la faccia, senza aspettare che qualcun altro lo faccia per loro.
Il messaggio da scrivere è semplice, ad esempio “Mi chiamo Paolo, sono il tuo pilota d’aereo, sono gay e chiedo #ugualidiritti”. Rispetto ad una rappresentazione stereotipata sui media, si vuole invece sottolineare come le persone lgbt siano persone con cui si ha a che fare tutti i giorni, che collaborano e contribuiscono al funzionamento della società, che pagano le tasse come tutti ma che non godono di uguali diritti.
Recita la pagina Facebook:
“Siamo il tuo postino, infermiere, salumiere, avvocato…
Siamo gay, lesbiche, bi, trans
Siamo cittadini dello stato italiano
e chiediamo #ugualidiritti”
Franco Andrea, ideatore della campagna, ha messo in rete le prime due foto, la sua e quella di un amico. Il resto è venuto da sé, foto dopo foto. E infatti lui non la descrive come la “sua” campagna, ma come la campagna di tutti coloro che hanno partecipato.
Scorrendo l’album fotografico vediamo foto di persone lgbt che svolgono le più svariate professioni: studenti, infermieri, farmacisti, capotreni, militari, avvocati. C’è anche la foto di Alessandro, su un letto di ospedale con una mascherina: gli hanno diagnosticato la leucemia e deve evitare di respirare batteri. Ha voluto partecipare perchè vuole combattere e vuole tenere duro perchè crede in un futuro migliore, con un marito e uguali diritti, in uno stato che ancora vuole togliere la speranza ad alcuni suoi cittadini.
Ci sono anche tantissime foto di persone etero: padri, madri, nonni, nipoti, intere famiglie, colleghi di lavoro, vicini di casa… che chiedono uguali diritti per i loro parenti e conoscenti o persone che semplicemente hanno capito che questa è una battaglia di civiltà che riguarda la nostra nazione e quindi riguarda tutti.
La campagna ha già raggiunto un importante obiettivo
Mostrare che non sono solo le cosiddette “lobby gay” a chiedere pari dignità e diritti per le persone lgb e dare un esempio positivo sul valore del coming out
“Un ragazzo ha scritto che vedere che ci sono così tante persone etero dalla nostra parte lo ha fatto sentire più sicuro, un altro invece nel vedere tante persone esporsi in prima persona ha trovato il coraggio di fare altrettanto” dice Franco Andrea
La campagna è anche su twitter con @uguali_diritti. L’hashtag ovviamente è #ugualidiritti.
(13 gennaio 2015)
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