di Il Capo
L’attentato alla scuola di Peshawar, dove i Talebani sono entrati classe dopo classe sparando all’impazzata per uccidere i figli di coloro che li combattono, ne hanno uccisi 131, è un’orribile capitolo della storia moderna che non va dimenticato come si fa con la cronaca di ciò che succede nel condominio. I Talebani, l’Islamismo radicale, sta alzando il tiro e sembra dire che siamo alla resa dei conti. Che c’è la disponibilità da parte di chi promulga che la terra è piatta (Boko Haram) o che l’America è stata scoperta da un musulmano (Erdogan) o di chi ritiene che ai non musulmani vada tagliata la testa (Isis), o semplicemente odia l’Occidente (Al-Qaeda) ad alzare lo scontro a livelli inimmaginabili fino a poche settimane fa.
L’Occidente è preda dell’orrore di fronte all’orrore: e chi non lo sarebbe. Ma dopo essersi ripreso, e bisogna che lo faccia in fretta, l’Occidente dovrebbe ripensare ai numerosissimi errori fatti nel tantativo di pacificare quelle aree con invii di militari e di droni (sono quasi mille i bambini uccisi da attacchi di droni, e quelle uccisioni non sono meno orribili, solo più giustificabili – ad occhi occidentali – perché definite “danni collaterali”, ma quei “danni collaterali” hanno famiglie che li piangono e fanatici disposti a vendicarli, come stiamo vedendo).
Cosa intende fare l’Occidente? Continuare in una politica cieca che anziché comprendere vuole imporre il proprio punto di vista? L’esempio della Tunisia che, sola, di fronte al terrorismo interno, ai Salafiti che occupavano le strade delle località turistiche e le autostrade per pregare, agli assassinii dei leader sindacali e dei partiti laici, sta comunque compiendo un percorso verso la democrazia che i suoi cittadini si sono scelti, non insegna nulla? Preferiamo forse scandalizzarci e gridare all’orrore invece di riflettere sulle ragioni che hanno portato una parte del mondo ad odiare così profondamente la nostra cultura da desiderare di distruggerla?
Per quanto tempo Iran, Russia, Siria e Sauditi continueranno nella loro opera di destabilizzazione del mondo musulmano in chiave anti-occidentale nascondendosi dietro politiche e dichiarazioni di facciata alle Nazioni Unite?
I Talebani, l’Isis, l’islamismo opportunista di Erdogan, il fanatismo di Al Qaeda, sono un cancro orribile che va estirpato, ma le vere rivoluzioni nascono dall’interno dei cuori dei cittadini e si manifestano coerentemente alle dinamiche delle società in cui vivono, scontrandosi con le loro realtà, non con realtà presunte che stranieri in terra straniera pretendono di imporre. Ed è ancora la Tunisia, paese straordinario fatto di gente fiera e coraggiosa fino all’incoscienza, l’esempio a cui guardare.(17 dicembre 2014)
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