di Gaiaitalia.com
Si chiama Ello, lo hanno ribattezzato l’anti-Facebook – anche se l’anti-Facebook esiste già ed è FaceBook stesso – e punta sull’assenza di pubblicità. Non è finita qui: Ello si presenta con un manifesto manifesto in cui promette di non trattare gli utenti come merce con un suggerimento semplicissimo: “Ogni post che condividi, ogni amicizia che stringi, ogni link su cui clicchi viene monitorato, registrato e convertito in dati (…) Gli inserzionisti acquistano i tuoi dati in modo da poterti mostrare più annunci pubblicitari”.
Ello sta vivendo un momento di popolarità (abbiamo fatto richiesta di entrare a farne parte anche noi di Gaiaitalia.com) soprattutto all’interno della comunità Lgbt, in polemica con Facebook per la sospensione di alcuni account di drag queen che hanno usato il loro nome d’arte al posto di quello reale.
Il punto è che con Facebook andrà sempre peggio, perché Zuckerberg sta imponendo la regola della “Legal Name Policy” che impone di usare nei profili personali il proprio nome e cognome (cosa che chi scrive si guarderà bene dal fare), una scelta – imposizione! – già bollata come ”ingiusta e discriminatoria”.
Ello, ancora in versione beta, sta approfittando del polverone sollevatosi.
Secondo il fondatore del nuovo social network Paul Budnitz, un creatore di giochi, Ello sta ricevendo 4.000 richieste di invito all’ora. Ello è qui www.ello.co.
(30 settembre 2014)
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