di Gaiaitalia.com
Alla fine, dopo tre giorni di kermesse, è stato proclamato il nuovo Mr.Gay World 2014: scozzese, lo si sente dall’accento e lo si nota dal kilt che indossa nella serata finale, rappresenterà la world gay communiy (please, not me I can represente myself) per tutto il 2014, coaudivato dal secondo arrivato, il rappresentante cipriota che tanto ci piaceva, ed è Stuart Hutton Jr (nella foto in basso): biondo, simpatico, piacente, piacione e smart!
Senza entrare nei dettagli della manifestazione dei quali parla Alessandro Paesano nella sua rubrica “L’Occhio di…”, desideriamo soffermarci su alcuni aspetti “di colore” a partire dall’orrendo Inglese del presentatore-spalla di Vladimir Luxuria (del quale ignoriamo il nome) sulla cui pronuncia della lingua franca sorvoliamo, ma sul cui disastroso vocabolario non possiamo. Utilizzare “host” al posto di “welcome”, usare “mayor” al posto di “major”, tradurre a braccio le dichiarazioni dei concorrenti spesso stravolgendone il senso fa parte di quel dilettantismo gay figlio della smania di apparire che non si meritano né il pubblico, né il Gay Village e nemmeno, last but not least, Mr. Gay World 2014. Speriamo in tempi migliori. Disponibili a dare lezioni, cheap ones.
Questa testata è partita agguerrita, soprattutto per le prese di posizione assurde dei soliti che scrivono di tutto e che erano partiti criticando la presunta pancetta di Nicola La Triglia, simpaticissimo concorrente italiano, dando la stura al nazismo estetico dell’italica gaierìa (la nostra risposta alla questione la trovate qui), ma ci siamo ricreduti durante le tre serate di kermesse: la manifestazione si è rivelata gradevole, intelligente, e non un inno al muscolo (come dimostra il quinto posto del palestratissimo, arrogantissimo ed antipaticissimo concorrente di Hong Kong i cui testicoli si sono schiantati ed infranti al suolo quando è stato annunciato il suo quinto posto, convinto com’era di vincere).
Ci ha fatto piacere che tra i tanti premi collaterali, il Philantropy Award del concorso sia andato ad Imma Battaglia per il suo impegno ventennale a favore della comunità omosessuale romana. Premio che nemmeno lei si aspettava e che le ha tributato l’ennesima ovazione.
Brava, anzi bravissima, come sempre, la padrona di casa Vladimir Luxuria. Deliziose le addette stampa del Gay Village che come sempre ci fanno sentire a casa.
Insopportabili, e nella serata finale ancor di più, gli ospiti ed ospitesse della parte VIP [sic] del villaggio così contrite nei loro ruoli da dimenticarsi che anche loro, come il più comune degli animaletti, la fanno una volta al giorno, se sono fortunati, e preda di uno snobismo da lavanderia di Soho davvero difficile da comprendere, dato che parlare di discriminazione, giustizia e parità di diritti con la puzza sotto il naso credevamo fosse appannaggio solo dei giornalisti di Repubblica.
Mr. Gay World 2015 sarà in Sudafrica. Ci hanno invitato ad essere presenti. Pensiamo di rifiutare.
(31 agosto 2014)
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