di Alessandro Paesano
Turismo gay. Che cos’è?
Il nome non è dei più felici. Alle menti più maliziose fa pensare una qualche forma di turismo sessuale, a quelle più tranquille una qualche forma di rimorchio, tra adulti consenzienti, organizzato.
Il termine è usato per una esposizione (expo, perché, si sa, siamo anglofili anche se l’Inglese in Italia non lo parla nessuno) chiamata EXPO TURISMO GAY che si svolge a Bergamo dal 2011 nel mese di Settembre durante la manifestazione NoFrills.
EXPO TURISMO GAY è rivolta agli operatori e ai media del Turismo e non è accessibile al pubblico.
Vi partecipano oltre 80 operatori professionali tra espositori e buyer nazionali ed internazionali che rivolgono i propri prodotti e servizi alla comunità lgbt. La manifestazione viene visitata ogni anno da oltre 8.000 Agenzie di Viaggio italiane e dai principali Media Italiani ed Internazionali di settore e non.
Nel 2011 si è tenuta finalmente la prima fiera del turismo GLBT che ha avuto anche il patrocinio del Ministero del Turismo. Ma non basta.
L’expo di Bergamo è aperto solo agli operatori e operatrici di settore. Ma adesso non più.
Expo Turismo Gay adesso è anche Consumer cioè dedicato ai e alle clienti, Patrocinata dal Comune di Roma, dall’Aitgl e dall’Iglta, organizzata da NoFrills e MUS Gay Marketing con il supporto di Coming Out – Gay Street e Gay Center, Expo Turismo Gay finalmente un suo momento di incontro con il pubblico, i turisti e le turiste, la cittadinanza di Roma con un evento di tre il 23, 24 e 25 Maggio presso la gay street di Roma situata di fronte al Colosseo.
A cosa serve una fiera del turismo gay, e, soprattutto, che cosa vende?
Si rivolge principalmente ai tour operator (Ah! Non sapere l’inglese) internazionali e italiani che vendono viaggi (e dunque pernottamento e leisure, svago) a tutte le persone lgbt che vogliono venire a visitare il nostro paese e, viceversa, a tutte le persone lgbt italiane che vogliono andare a visitare il resto del pianeta (o, perché no, anche il resto di Italia…).
Molte persone, anche nella stessa comunità lgbt, dinanzi l’espressione turismo gay storcono il naso e pensano a un ghetto, oppure a un modo per sfruttare commercialmente la popolazione omosessuale italiana.
Da che cosa differisce un turista etero da un turista gay? Non siamo tutti uguali?
Perché dobbiamo sempre distinguerci e farci riconoscere?
In realtà a non essere uguali non sono i turisti e le turiste lgbt ma le strutture turistiche che devono accoglierli e accoglierle.
Quante volte ci è successo di viaggiare con il nostro compagno, la nostra compagna, e abbiamo dovuto insistere per farci dare un letto matrimoniale perché, no lui non è il mio amico ma il mio fidanzato, la mia compagna, mia moglie ?
Quante volte abbiamo trattenuto un normalissimo gesto di affetto nella hall dell’hotel, nel ristorante, mentre la signora abbronzatissima e suo marito potevano tranquillamente tenersi mano nella mano?
Il turista e la turista lgbt sono senz’altro delle persone normali a non trovarli e trovarle normali sono molto spesso operatori turistici, chi lavora negli alberghi e ogni altra struttura di accoglienza.
Spesso sono anche i paesi che si visitano a pensare che le persone lgbt non sono normali avendo magari legislazioni che penalizzano i comportamenti lgbt.
La scelta di una destinazione in cui poter vivere la propria vacanza in piena libertà possibilmente in un paese con leggi che tutelino l’omosessualità è dunque una delle priorità dei turisti e delle turiste lgbt
Imprenditori e Imprenditrici del resto del mondo lo sanno bene tanto che, nel 1983, cioè non proprio ieri, hanno creato la IGLTA International Gay & Lesbian Travel Association, una rete globale dedicata a connettere ed educare viaggiatori e viaggiatrici LGBT e gli imprenditori e le imprenditrici che li e le sostengono.
In realtà lo sanno anche le nuove generazioni di imprenditori e imprenditrici del nostro paese che hanno creato un analogon italiano la AITGL l’Associazione Italiana del Turismo Gay & Lesbian, che aderisce, naturalmente, alla IGLTA.
I membri dell’Associazione sono operatori del settore Turistico, cioè Alberghi, Tour Operator, Compagnie Aeree, Compagnie di Navigazione, Enti del Turismo, Società di Rappresentanza, Agenzie di Viaggio, Bed and Breakfast, (compresa la Confindustria Assotravel) nonché tutte le realtà imprenditoriali ed istituzionali che si definiscono apertamente gay friendly ed ha lo scopo di promuove in Italia e all’estero il Turismo LGBT.
Cosa vuol dire essere una azienda turistica gay friendly?
Significa impegnarsi eticamente e assumere un comportamento trasparente. AITGL mette loro a disposizione strumenti formativi e informativi e valorizza il loro impegno nei confronti della comunità GLBT.
Anche gli enti pubblici che rappresentano una città o un paese possono offrire un importante contributo, etico, culturale ma anche economico e imprenditoriale al territorio che rappresentano e al settore del Turismo GLBT.
AITGL sollecita in tal senso le Istituzioni Pubbliche al fine di individuare le azioni da intraprendere per far si che la destinazione da essi rappresentata diventi e venga percepita come gay friendly.
Gay Friendly non significa che in quell’albergo troverete il concierge più carino, o più effeminato di voi, ma qualcuno, qualcuna, che non batterà ciglio se vi vede abbracciarti col vostro ragazzo anche se siete un uomo, con la vostra ragazza anche se siete una donna, magari mentre state prendendo possesso della camera, nella luna di miele per i 10 anni di vita insieme.
Anzi vi farà gli auguri come li farebbe a una coppia etero.
Il settore del Turismo Gay in Italia raggiunge il 7% del fatturato complessivo del comparto turistico, circa 3,2 miliardi di euro.
Un sacco di soldi che dalle tasche lgbt finiscono a quelle di imprenditori e imprenditrici.
Sareste più contenti e contente che finissero nelle tasche di chi non sfotte o non pensa, dietro il sorriso di circostanza, questi ricchioni contro natura?
Purtroppo in Italia, che ha un ritardo quasi trentennale, le aziende ed istituzioni turistiche che operano in questo settore sono pochissime.
Tra i vari motivi naturalmente primeggia quell’arretratezza etico-sociale che affligge l’Italia anche nel campo del turismo.
A scorre l’elenco dei partecipanti all’evento di Roma c’è da non rimanere allegri tra i tanti Enti per il Turismo nemmeno uno italiano
Eppure l’Expo Turismo Gay si dice ottimista.
Roma è una città già aperta non solamente al turismo in genere ma anche a quello gay in particolare, ha spiegato l’a.d. Alessio Virgili, che ha proseguito, rappresenta per noi una grande prova in vista della candidatura alla Convention Internazionale di IGLTA che ogni anno viene ospitata da un Paese diverso e vede la partecipazione delle oltre 3.000 aziende associate nel mondo.
Per arrivare alla candidatura della Convention occorre, requisito fondamentale, l’appoggio di un’istituzione pubblica locale che aderisca ad IGLTA.
Alessio Virgili che è stato recentemente nominato ambasciatore dell’anno dall’IGLTA, e che l’Italia è stata scelta tra 200 nazioni candidate per la Convention, ha dichiarato Sono sicuro che il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, cui rivolgerò presto questa richiesta, non vorrà tirarsi indietro di fronte a una scommessa simile che potrebbe aprire le porte a nuovi flussi turistici verso la città di Roma e non solo.
L’expo rivolto al pubblico ha inizio venerdì 23 maggio alle 19.00, con il saluto degli organizzatori e quello istituzionale del sindaco Marino.
Seguirà lo spettacolo di Alessandro Fullin, comico salito alla ribalta con Zelig, già al suo secondo intervento per Expo Turismo Gay.
Sabato 24 maggio gli espositori accoglieranno la cittadinanza i turisti e le turiste agli stand dalle 12.00. La sera dopo le 22.00 Claudio Cera e Romina Falconi due protagonisti di X Factor presentati da Loma intratterranno con musica dal vivo.
Alle 23 Morgana da il via al Drag Contest e infine dj set.
Domenica 25 maggio dalle 16.30 alle famiglie romane, arcobaleno e non, verrà dedicato uno spazio esclusivo. Merenda, spettacoli dedicati e animazione per i più piccoli e le più piccole. Alle 19.00 seguirà un incontro dell’Associazione Famiglie Arcobaleno e dell’Ecpat per i diritti del’infanzia e contro il turismo sessuale a danno di minori.
Yasmin Abo Loha commenta con queste parole la partecipazione dell’associazione all’evento: Non si tratterà solo di un’occasione per ribadire il messaggio della campagna “Non voltarti dall’altra parte”, ma soprattutto un momento di riflessione per fare chiarezza sul fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori, ancora oggi confuso con i temi legati all’omosessualità e alla pedofilia.
Anche gli imprenditori e le imprenditrici d’Italia sono più intraprendenti delle persone lgbt e relative associazioni (per chi conosce la realtà romana la presenza del Gay Center spiega benissimo l’assenza di tutte le altre associazioni lgbt della Capitale) che oppongono veti e sollevano dubbi di opportunità, inesistenti e provinciali, che in realtà tradiscono logiche di spartizione e difesa di un potere che non serve certo gli interessi lgbt.
Perché il mercato fa la sua parte, sono le associazioni e le Istituzioni a continuare a ignorare il problema.
Perché anche tramite il turismo gay si legittimano gli orientamenti sessuali non etero mentre la canzone che mette ancora d’accodo tutti e tutte in Italia è Si fa ma non si dice.
Ecco, l’Expo Turismo Gay prova a dirlo.
E Gaiaitalia.com sarà lì ad ascoltare ciò che ha da dire.
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)
