di Giovanna Di Rosa
Impallinate le donne della Camera. “No” alla parità di genere, un “no” arrivato a scrutinio segreto, un “no” annunciato non solo da Forza Italia, ma anche dal M5S che pesca disperatamente a destra e a sinistra nel tentativo di superare il PD alle Europee, perché in Italia i voti li prendi con le grida non con quello che fai, un “no” annunciato dalla richiesta di voto segreto di Forza Italia, Fdi (il cui presidente è una donna), Ncd e Udc.
Vediamo un po’ com’è andata: la prima bocciatura ha riguardato l’emendamento alla legge elettorale che prevedeva l’alternanza di genere in lista e vietava che potessero esserci due candidati dello stesso sesso in sequenza (335 contrari e 227 favorevoli). Poi l’aula dice “Niet” anche al secondo emendamento, respinto a scrutinio segreto, che prevedeva che nessuno dei due sessi potesse essere rappresentato in misura superiore al 50% per i capilista (344 contrari e 214 favorevoli). Poi è stato il momento di impallinare il terzo emendamento che prevedeva la proporzione del 40-60% per i capilista (298 contrari e 253 favorevoli).
“Persa una grande occasione”, ha commentato Laura Boldrini.
Persa l’ennesima grande occasione, commentiamo noi, che non siam presidenti della Camera, ma valiam qualcosa lo stesso.
©gaiaitalia.com 2014 diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager banners=8 count=1]
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)