di Gaiaitalia.com
“Difendiamo il bene più prezioso: la nostra salute”: è l’appello rivolto ai cittadini da Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione in Italia. Dopo due mesi di monitoraggio per verificare e incentivare il rispetto della legge 190/2012 in ambito sanitario e circa 130.000 firme raccolte, la campagna rilancia e affronta un tema essenziale per la tutela del diritto alla salute: la trasparenza economica delle ASL. L’obiettivo è ottenere quanto prima l’adempimento dei provvedimenti previsti dal decreto legislativo 33/2013. Un’iniziativa a cui hanno aderito anche altre associazioni come SOS Sanità e Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.
Ne dà notizia Agenparl.
5 punti chiave per la trasparenza di bilanci, bandi di gara, liste d’attesa, rapporti con il settore privato e con i cittadini, da rispettare entro la data del 15 aprile fissata dalla petizione stessa per stigmatizzare l’urgenza della richiesta. Un video di animazione lanciato il 4 marzo su http://www.riparteilfuturo.it/
I dati sono pesanti e gravano sul diritto alla salute degli italiani: 1,6 miliardi persi nel triennio 2010-2012 per reati di corruzione accertati dalla Guardia di Finanza nella sanità pubblica, una cifra che (considerata una spesa sanitaria media pro capite di 1.849 euro, Istat 2011) sarebbe stata sufficiente a coprire in tale periodo la spesa di circa 290.000 persone, ovvero quasi tutti gli abitanti di una città come Catania. Significativo è anche il numero di illeciti evidenziati dalla Corte dei Conti nella recente inaugurazione dell’Anno giudiziario: nel 2013 l’importo complessivo delle citazioni in materia sanitaria, già concluse o in fase di processo, è di oltre 103 milioni cui si sommano altri 123,6 milioni in attesa di pronuncia.
Tra i casi rilevati molti riguardano assunzioni irregolari, frodi, falsificazione degli atti, cattiva esecuzione di lavori di ristrutturazione e altri danni erariali. Per non parlare delle irregolarità nella assegnazione degli appalti pubblici che la stessa Corte dei Conti ha denunciato a più riprese.
“Vogliamo aziende sanitarie e ospedali trasparenti – dichiara Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera – perché difendere il Servizio sanitario nazionale è un nostro dovere e accedere alle cure e all’assistenza è un nostro diritto. Invitiamo tutti gli italiani a partecipare a questa battaglia firmando la petizione su www.riparteilfuturo.it. Sono firme importanti, che consentono di raggiungere risultati concreti, come dimostra il +127% di incremento del rispetto dei parametri di legge già ottenuto per quanto riguarda le informazioni sui vertici dirigenziali, la nomina dei responsabili anticorruzione e l’approvazione dei Piani triennali. Ora l’obiettivo è la piena ed effettiva trasparenza sulla gestione del denaro pubblico destinato alla nostra salute”.
Una situazione di fronte alla quale è fondamentale reagire insieme. Rivolgendosi ai direttori generali e ai responsabili anticorruzione di tutte le Aziende sanitarie italiane, i firmatari della petizione chiedono la pubblicazione sui siti web dei bilanci in formato open data (punto1), di tutte le informazioni relative alla scelta di fornitori e personale (punto2), delle liste di accreditamentodelle imprese sanitarie private con relativi dettagli contrattuali e economici (punto3). Inoltre chiedono di pubblicare finalmente i dati sulle liste d’attesa (punto4) e l’organizzazione delle “Giornate per la trasparenza” (punto5) aperte al pubblico per instaurare dialogo produttivo tra ente pubblico e società civile.
Sul www.riparteilfuturo.it/sanita verrà costantemente monitorato il recepimento dei 5 punti della nuova petizione e saranno messe a disposizione di tutti le informazioni e i documenti relativi. L’attività di monitoraggio sarà sviluppata in collaborazione con la rete di Illuminiamo la salute e l’Agenas.
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