Alcuni lettori, e numerosi utenti di Twitter, c’hanno contestato la notizia Nuovo suicidio di un giovane omosessuale che abbiamo pubblicato un paio di giorni dopo una segnalazione di Arcigay Palermo ripresa dalla pagina Facebook di Franco Grillini e dal nostro amico e collaboratore Rosario Coco.
La provocazione gratuita degli imbecilli cui i social network hanno dato voce, ha un vantaggio: ti costringe ad essere in linea con ciò che fai, a valutare le fonti, considerarle, verificarle, riverificarle, per poter scrivere come si deve. Così che abbiamo voluto verificare ancora l’accaduto e siamo riusciti ad ottenere queste informazioni.
Il giovane 15enne si sarebbe effettivamente suicidato sopraffatto dalla disperazione per le continue vessazioni omofobe della famiglia che avrebbe prontamente messo a tacere l’accaduto – parliamo di un piccolissimo ed omertoso paese siciliano, fuori Palermo – chiedendo (imponendo?) ai giornali locali il silenzio sull’accaduto.
Delle vessazioni subite dal minorenne sarebbe stata al corrente la direzione di Arcigay Palermo, che il giovane scomparso avrebbe chiamato in più occasioni chiedendo aiuto. La stessa Arcigay Palermo avrebbe ricevuto per prima la notizia del suicidio da altri attivisti della zona, comunicandola e facendola arrivare fino a noi che l’abbiamo pubblicata.
Qualcuno, tra le gole profonde che gridano improperi a chiunqe respiri su Twitter, ci ha scritto che magari il giovane poteva anche avere altri problemi oltre alla sua sessualità. A tanta demenza rispondiamo che se le cose sono andate effettivamente come abbiamo scritto, evidentemente il problema del giovane non era la sua sessualità, erano le vessazioni della sua famiglia.
Se poi le cose non fossero come abbiamo scritto e qualcuno se le fosse inventate, non avrebbe fatto niente di diverso di coloro che si inventano profili falsi sui social network, completi di professioni false, dati anagrafici falsi e foto rubate, e che dietro l’anonimato offendono e vilipendono chi fa onestamente il suo lavoro.
Con la differenza della buona fede e dell’impegno, che in chi è falso per mestiere e/o divertimento non ci sono mai.
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