Dato che le persone LGTB in Russia non sono discriminate e non hanno leggi che impediscano la libera espressione della loro personalità, sono state 45 quelle arrestate in Russia lo scorso 11 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale del Coming Out per avere manifestato in luoghi pubblici avendo l’ardire di baciarsi.
Gli arresti sono avvenuti dopo uno scontro tra attivisti e fascisti omofobi dovuto ad una carica di questi ultimi: ad essere arrestati non sono naturalmente stati i fascisti, ma gli attivisti omosessuali.
Perché come scriviamo in questo articolo, la giustizia è una cosa seria. Soprattutto per Putin e per la Chiesa Ortodossa.
L’attacco fascista, e cosacco e ortodosso e chi più ne h più ne metta, è scattato quando gli attivisti hanno cercato di innalzare bandiere rainbow, simbolo che fa notoriamente imbestialire gli omofobi.
I fatti sono accaduti a San Pietroburgo, patria delle Leggi contro la Propaganda omosessuale russe.
[useful_banner_manager banners=18 count=1]
©gaiaitalia.com 2013 tutti i diritti riservati riproduzione vietata
[useful_banner_manager banners=17 count=1]
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)