di La Lurida twitter@lalurida
Così addesso ‘riveranno dei video, uno o due o forse tre, che a lui czi piacze stare in video, perché lui buca lo schermo lui che è bravo, lui che è dio o suo parente prossimo e che se son condanati gli altri la leggze è gziusta e quando è condanato (in via definitiva) lui, i gziudiczi son comunisti.
Saranno scontri, e forse crisi di governo che a lui e ai suoi cz’interessa il bene del’Itaglia (a gambe al’aria), soprattutto quando il bene del’Itaglia lo fa lui che magari czi scappa anche un po’ del suo, e i suoi figliocczi politiczi uno più inutile del’altro pronti a prostrarsi ai piedi del Kapo ferito e a rimettere nella sue mani le loro inutili vite politiche, che poi vogliam vedere che cazzo fanno che son stati col culo in parlamento per tutte le loro inutili esistenze quelli lì: dagli orfani di Craxi che dopo l’esilio di Hammamet tra le braccia di quell’altro onesto capo di stato chiamato Ben Alì e la sua santa moglie, che chiedetelo ai tunisini, si trovan orfani di un altro padre politico che li aveva acolti nel nome della guerra ai giudiczi comunisti e della dittatura staliniana in Italia (perché era Stalin, non l’Ometto da Arcore a controllare stampa e televisioni in Italia) e insomma, un casino da l’ostia! dicziamo qua ai confini tra l’Emilia e la Romagna.
Anche se non abito micca a Budrio (che qua si pronuncza con due d).
Alora io nella mia umile condizione di transesuale post transizione da venticzinque anni, che son stata anche una gran topa, non che adesso facczia venire un canchero, mo’ cz’ho un’età e più pudore di certi capellitintifacczetirateprostatadistrutta che si mostran come dei ventenni, czi facczio una preghiera a l’Ometto da Arcore.
Perchè non ti togli dai maroni senza tanto casino che magari czi fai anche del bene a tutti?
Te che sei tanto buono e che vuoi il bene di tutti dimostralo bene una volta per tutte e vai a dar via l’organo te e tutte le tue fighe e le tue gzenti urlanti improperi, magari -anche se cz’ho dei dubbi- riusiamo anche a darczi un po’ di normalità a questo paese di czialtroni e gzeni.
E salutece pur’a figliete.
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