Ogni due anni l’ONU stila un documento in vista delle Olimpiadi successive, che include le “linee guide” per Giochi Olimpici inclusivi e rispettosi di ogni differente cultura, pensiero, comportamento, senza discriminazione né esclusioni per nessuno.
La Russia, omofoba, nazionalista e fascista come non mai, ha consegnato il suo “Olimpic Truce” all’ONU che ha contestato ai vertici del governo di Putin il fatto che tra le varie voci e promesse di inclusioni di “persone di differente età, sesso, capacità fisiche, religione, razza e status sociale” non fosse incluso il “differente orientamento sessuale”.
La Russia ha dapprima storto il naso, ma pare che su pressione dell’ONU e di gran parte dei paesi partecipanti abbia infine acconsentito ad includere l’odiata postilla nel suo “Olimpic Truce”, in una forma che non faccia a pugni con le omofobe leggi volute da Putin e dalla Chiesa Ortodossa, ossia sotto forma di “promozione dell’inclusione sociale senza discriminazioni di alcun tipo”.
Difficile da credere, ma è già qualcosa.
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