Il “Porcellum” va cambiato, gridavano tutti pochi mesi fa: poi le cose precipitano. A uno gli vanno via gli scappano i votanti da sotto i piedi, quell’altro lo condannano definitivamente e i suoi gridano al complotto per farlo fuori, e quegli altri ancora che c’han più beghe nel partito che scarafaggi nel sottosuolo della sua sede provano timidamente a ricordare che il “Porcellum” va cambiato.
Giorgio I, prendiamolo pure bonariamente in giro, ma guai se non ci fosse, ha più volte ricordato che non scioglierà le camere nemmeno sotto tortura se non si cambia la legge elettorale.
Assistiamo invece da un paio di giorni a una rincorsa alla ri-beatificazione del “Porcellum” per rivotare con quella legge scandalosa, nel tentativo di vincere le elezioni ed essere al governo “da soli”, cosa impossibile da realizzare perché è proprio ciò che la legge di sì triste Calderoliana memoria vuole evitare: la governabilità.
Viene quindi legittimamente da chiedersi se “Porcellum” è la legge elettorale o il capo di partito che la vuole utilizzare per vincere a tutti i costi…
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