Fatta fuori Anna Paola Concia con una scelta scellerata (numero 3 in Abruzzo) sono rimasti in quattro a ballare in parlamento per i diritti lgbt che sono espressi chiaramente dalla determinazione di Bersani, solida come un macigno, di arrivare a una legge sulle Unioni Civili alla tedesca, quando i tedeschi (tre su quattro a favorepensano al matrimonio gay. I quattro eletti (non nel senso di Matrix) sono Ivan Scalfarotto, Nichi Vendola ed Alessandro Zan alla Camera e Sergio Lo Giudice al Senato.
Da questa pagina web siamo soliti essere particolarmente scorretti e usare l’ironia, ma in questo caso ci censureremo, perché all’ironia ci penserà il tempo. In questo paese siamo ancora al candidato gay per l’appartenenza e non per il valore politico (che è da sempre la tesi di uno degli eletti, Ivan Scalfarotto), ma francamente di avere candidati gay o lesbiche per il semplice fatto che sono gay o lesbiche non me ne frega niente. Li vorrei anche capaci, che è una speranza e non un giudizio.
Sconcerta che un sito di notizie gay che reputo serio si stupisca del fatto che nessun deputato del Movimento 5 Stelle si sia dichiarato gay o lesbica. Siamo ancora lì?
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