Dopo una consultazione popolare il governo islandese ha deciso di bloccare i contenuti on-line a carattere pornografico a beneficio dei bambini del Paese. L’Islanda non può certo essere tacciata né di pruderie né di essere un paese sessuofobo: la libertà sessuale dei cittadini è garantita, esiste assoluta parità tra uomini e donne, il Primo Ministro è lesbica e non lo nasconde, e ora potrebbe essere il primo paese porn-free per libera scelta dei cittadini.
Secondo quanto pubblicato da Repubblica.it la segretaria del ministero degli Interni che segue la questione, Halla Gunnarsdotter, ha dichiarato che il problema non è essere “anti-sesso, ma anti-violenza. E non è questione di libertà, ma di danni all’infanzia. le statistiche dicono che un bambino vede pornografia in Internet all’età di 11 anni e questo ci preoccupa, e ci preoccupa la visione di materiale sempre più brutale e degradante”.
L’iniziativa popolare che il governo ha raccolto mira a restringere la definizione di porno, mirando ai contenuto violenti e brutale e all’introduzione dell’obbligo di pagare con carta di credito per accedere a contenuti pornografici.
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