Arcigay è viva e vegeta, ma si può iniziare anche così: Arcigay è viva, ma vegeta. L’ultima delle sue straordinarie trovate, che Arcigay ha sempre delle trovate straordinarie, ricorderete la sede di rappresentanza a Roma ormai chiusa per mancanza di fondi, o l’elezione di due grandi presidenti come Lo Giudice (che se eletto al Senato oltre a spiegare alla Finocchiaro il concetto di famiglia presenterà anche delle proposte che propongano le richieste del movimento lgtb) o Patanè o delle partecipatissime riunioni dirigenziali in cui l’Associazione ha parlato al proprio ombelico e pochi altri, o ancora, l’incapacità di parlare a un paese delle cose omosessuali come si dovrebbe (e i risultati si vedono), ora lancia un nuova campagna chiamata “Il Tempo è Scaduto, e non ci sono più Scuse” grazie alla quale parlano, perché loro parlano molto, agli elettori chiedendo loro di sostenere chi sostiene i diritti LGTB.
Il sito ricostruisce la storia, che anche a ricostruire la storia son bravi, dal 1994 in poi, cioè da 20 anni a questa parte in cui Arcigay ha scritto molto, lanciato molti slogan, messo on-line molte campagne, ma risultati zero, e ne approfitta per ricordare che in Europa hanno approvato le unioni gay quasi tutti paesi, come se gay e lesbiche dello Stivale non lo sapessero, mentre l’Italia no.
Non è geniale?
In più parlano direttamente ai candidati come se non li conoscessero e chiedono loro:
- di promuovere e sostenere una proposta di legge per il riconoscimento del matrimonio egualitario per le coppie dello stesso sesso, con tutti i diritti collegati.
- di promuovere e sostenere l’abrogazione della legge 40 o una radicale modifica della stessa che estenda le possibilità di accesso alla fecondazione assistita alle donne single o alle coppie lesbiche.
- di promuovere e sostenere la modifica della legge Mancino (25 giugno 1993, n. 205) perché sia estesa anche ai reati motivati da omofobia e transfobia.
- di promuovere e sostenere una modifica legislativa della legge 164/1982 che permetta il cambiamento del nome e del sesso anagrafico alle persone transessuali e transgender anche senza l’intervento chirurgico di riattribuzione del sesso.
Infine chiede ai candidati firmatari di assumersi l’impegno di costituire un intergruppo sui diritti LGBT – che magari ci scappa anche una poltroncina in qualche consultina- a presentare entro 3 mesi dall’insediamento del nuovo parlamento proposte atte a tradurre in pratica i quattro punti sottoscritti e ad attivarsi affinché tali proposte siano calendarizzate il prima possibile.
Il Tempo è Scaduto e loro sono ancora lì a ripetere, trite e ritrite, le stesse solfe. Per avere altre sorprese consigliamo di leggere la geniale sezione Chi Voto? cliccando qui.
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