Nella prima inquadratura di ANCHE IO (JA TOZJE HOCHU) di Alexej Balabanov (Rassegna ORIZZONTI) un uomo, dopo un breve scambio di battute, ne ammazza altri quattro. E’ il protagonista, forse, di questo breve (per fortuna solo 88′) film russo. Successivamente seguiamo un musicista, che si rivelerà pessimo, che incontrerà il delinquente di cui sopra in una sauna, dopo una visita in farmacia ed un’altra in chiesa. Questi gli propone un viaggio verso la felicità…
Prima della partenza rapiscono un terzo disperato, in clinica per disintossicarsi dall’alcoolismo. Ultima tappa, prelevare l’anziano padre dell’alcoolista per coinvolgerlo nel progetto. Luogo di questo anelito una zona radioattiva pericolosissima, da cui quasi nessuno torna: chi muore, chi invece viene ”rapito” in cielo. Un sogno di ascensione cui non tutti hanno diritto. Il vecchio, ad esempio, no: perché muore quasi subito. Di freddo. Il figlio lo seppellirà nel ghiaccio, e si sdraierà sul suolo gelato, in attesa…
Gli altri proseguono: il musicista sembra assunto in cielo. L’assassino no… C’è una giustizia (sic). Nonostante l’onnipresente colonna sonora fracassona, il film si muove, ma è tutto. Arrivano le ultime immagini: l’alba sul paesaggio ghiacciato, il campanile solitario, la chiesa diroccata, tutto fa troppa nostalgia di Tarkowskji (soprattutto nostra), e ci ricorda l’ASCENSIONE di Anish Kapoor!
I dolori non finiscono mai. Cosí che ci apprestiamo a vedere PASSION di Brian De Palma, in concorso. Patinatissimo remake di un film di Alain Corneau. E’ risaputo che gli americani amano il cinema francese da volerlo rifare, cercando di migliorarlo, nella loro presunzione. Non ho visto l’originale e mi limito a giudicare il costosissimo prodotto americano… Siamo in un’agenzia pubblicitaria dove si strizzano le persone, le si plagiano e le si cestinano, al solito, ma in salsa erotico sexy, etero-lesbo-fetish.
Dopo una prima parte in cui i veleni ed i colpi bassi rimangono controllati ed apparentemente per bene, esplodono le reazioni animali e gli istinti più bassi,le situazioni precipitano ed anche la misura, siccome abbiamo un affastellarsi di sogni, incubi, smentiti e ribaditi, sbirciando un Bignami di psicoanalisi ed una filmografia di Hitchcock, ma in maniera troppo frettolosa!
Alla fine c’interessa ben poco di questi personaggi insopportabili, tutti, nessuno escluso, e delle loro beghe. La nota negativa sta nel fatto che per De Palma, l’amore fra due donne è fatto di sopraffazione, di ricatto, e di imposizione. Eh, no! mister maschilista internazionale!!! Il film concorrerà per il triste Queer Lion!
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